Yemen – Gli Ḥūthi denunciano “ingiustificate” chiusure di ambasciate occidentali

Elaborazione da fonte: gulfnews.com, February 12, 2015, 17:55

Giovedì i ribelli ḥūthi che hanno preso il controllo della capitale dello Yemen hanno accusato le potenze occidentali di cercare di esercitare pressioni con la chiusura delle loro ambasciate e hanno criticato l’esodo precipitoso del personale diplomatico come “ingiustificato”.

Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia si sono affrettati a chiudere le loro ambasciate per timori circa la sicurezza in Yemen, con personale statunitense che ha distrutto documenti top-secret e mercoledì ha abbandonato veicoli all’aeroporto.

Ma Ḥusayn al-Ezzi (nella foto a fianco), responsabile per le relazioni politiche del movimento ḥūthi, ha detto che le chiusure sono state progettate per esercitare “pressione” sul popolo yemenita. “Le decisioni di alcuni Paesi occidentali di chiudere le loro ambasciate a Ṣan‘ā’ sono assolutamente ingiustificate” ha detto secondo l’agenzia ufficiale Saba, che è sotto il controllo degli Ḥūthi.

Dopo settimane di discussioni interne e di preparazione del personale, alla fine Washington ha chiuso la sua ambasciata di Ṣan‘ā’ (nella foto d’apertura) a causa del “deterioramento della situazione della sicurezza”, evacuando il personale a Masqaṭ su un jet privato dell’Oman nella tarda giornata di martedì. Se ne sono andati anche tutti i Marines degli Stati Uniti, ma funzionari hanno sottolineato che sul terreno ci sono ancora le forze speciali USA per continuare la lotta contro al-Qāʿida.

Testimoni hanno detto che nella tarda giornata di mercoledì una speciale unità yemenita fedele a Hādī e che vigila sulla missione degli Stati Uniti si è scontrata con decine di miliziani armati ḥūthi che cercavano di avanzare verso la sede dell’ambasciata. I miliziani sono stati costretti a ritirarsi “dopo uno scontro a fuoco” ha detto un residente.

Prima di sgombrare, i Marines “hanno distrutto le armi pesanti e quelle «crew-served», mitragliatrici e simili” ha detto ai giornalisti il Colonnello Steven Warren, portavoce del Pentagono. Il Corpo dei Marines ha detto in una dichiarazione che nessuna arma personale è stata consegnata alle autorità yemenite e che sono state distrutte con mazze. Dipendenti dell’ambasciata locale hanno detto che computer, documenti, telefoni e altri materiali sensibili sono stati distrutti.

Un’autogru è stata utilizzata per distruggere numerosi veicoli, mentre quelli utilizzati per evacuare il personale dell’ambasciata sono stati sequestrati da miliziani all’aeroporto di Ṣan‘ā’. Tra questi, tre auto usate dall’Ambasciatore Matthew Tueller e il suo staff e più di 25 veicoli utilizzati dai Marines responsabili della sicurezza, hanno detto fonti aeroportuali.

La portavoce del Dipartimento di Stato Jen Psaki ha detto che il sequestro dei veicoli è “assolutamente inaccettabile” e ha invitato gli Ḥūthi a “rispettare le convenzioni internazionali” riguardanti il sito dell’ambasciata.

Al-Ezzi ha confermato che i veicoli erano stati sequestrati senza dire esattamente quanti e ha insistito che sono stati presi in custodia e sarebbero stati riconsegnati “a una terza parte di fiducia, come l’ufficio delle Nazioni Unite”.

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