Libera traduzione da: BBC News, Sept 2nd, 2016, 16:58
Crescono evidenze che uno dei leader più autoritari dell’Asia, il Presidente uzbeko Islom Karimov (nella foto in alto), sia morto di malattia dopo 27 anni di potere.
Karimov, 78 anni, era stato portato in ospedale la scorsa settimana dopo un’emorragia cerebrale, ma il governo ha solo detto che è in condizioni critiche.
Oggi il Primo Ministro turco e varie agenzie di stampa internazionali hanno riportato la sua morte come un dato di fatto.
I canali televisivi statali uzbeki hanno interrotto le trasmissioni di svago.
Karimov non ha un chiaro successore. Non vi è alcuna opposizione politica legale e i media sono strettamente controllati dallo Stato.
Un rapporto ONU ha descritto l’uso della tortura come “sistematico”. Karimov ha spesso giustificato le sue maniere forti, evidenziando il pericolo della militanza islamista nel Paese a maggioranza musulmana, che confina con l’Afghanistan.
Il Primo Ministro turco Binali Yıldırım, in un incontro teletrasmesso del suo gabinetto, ha detto che Karimov è morto, aggiungendo che la Turchia condivide “il dolore e la sofferenza del popolo uzbeko”.
Anche fonti diplomatiche anonime in diversi Paesi hanno annunciato alle agenzie di stampa la morte e persino piani funebri.
Reuters ha citato tre di queste fonti, mentre Associated Press ha citato un funzionario afghano anonimo che ha detto che il Presidente Ashrāf Ghani prevede di partecipare al funerale di Karimov sabato.
Un diplomatico anonimo kyrgyso ha detto all’Associated Press che il Primo Ministro del Paese è stato pure invitato al funerale.
Oggi pomeriggio sulle agenzie di stampa russe ci sono state notizie contrastanti sulla morte.
Interfax ha citato il governo uzbeko per aver confermato la morte in un comunicato, ma Ria-Novosti ha citato il servizio stampa del governo uzbeko che nega di aver rilasciato alcuna dichiarazione.
Karimov non compare in pubblico dal 17 agosto.
Ferghana, un sito web dell’opposizione con base in Russia, ha riferito che sono in corso i preparativi per il funerale a Samarcanda, sua città natale.
L’aeroporto di Samarcanda è stato chiuso ai voli in programma sabato.
Alcuni gruppi per i diritti umani dicono che il governo uzbeko è uno dei più repressivi del mondo, in particolare dopo una repressione nella città orientale di Andijon nel 2005, quando a centinaia sono stati uccisi.
I seguaci di Karimov sostengono che freni alla libertà sono un piccolo prezzo da pagare per la legge e l’ordine.
“Sì, certo, è un prezzo da pagare alla stabilità, perché vediamo quello che sta accadendo adesso in Siria, Iraq, Yemen, Afghanistan e persino in Europa – non ci si può difendere dagli attacchi terroristici”, ha detto a BBC News Sherzod Igamberdiev, un avvocato di Taškent.
“Se vi sforzate di fermare il terrorismo, avrete critiche, ma noi viviamo qui, conosciamo la situazione interna, siamo soddisfatti di lui, lo amiamo”.
L’Uzbekistan, tra gli altri stati ex sovietici, è stato a lungo uno dei più fedeli alleati della Russia (nella foto ufficiale del Cremlino riportata sopra, il Presidente Karimov con il Presidente Putin durante un incontro a Ufa l’anno scorso), ma negli ultimi anni sono apparse tensioni, in particolare quando Taškent ha sospeso la sua appartenenza all’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva, un’alleanza militare guidata dalla Russia.
Gli analisti dicono che Karimov ha messo Russia, Cina e Occidente l’uno contro l’altro per tenere l’Uzbekistan fuori dal totale isolamento e ricevere limitati aiuti dagli Stati Uniti. Nel 2014 la Russia ha cancellato la maggior parte del debito estero dell’Uzbekistan verso Mosca, condonando 865 milioni di dollari USA.
Il portavoce presidenziale russo Dmitrij Peskov ha detto oggi che il Cremlino non ha avuto conferma che Karimov potrebbe essere morto.
