Il Primo Ministro turco Ahmet Davutoğlu ha descritto il successo del suo partito Giustizia e Sviluppo come un “giorno di vittoria per la democrazia”
Elaborazione da fonte: Feyza Süsal in Anadolu Agency, 01.11.2015
Mentre è stato scrutinato il 99,58 % dei voti, il partito islamico di governo AK guida con il 49,41 % (316 seggi, +58 rispetto alle elezioni di giugno), seguito dal kemalista Partito Popolare Repubblicano (CHP) con il 25,38 % (134 seggi, +2). Il conservatore Partito del Movimento Nazionalista (MHP) ha ottenuto l’11,93 % dei voti (41 seggi, -39), mentre il Partito Democratico Popolare (HDP), di sinistra e filo-curdo, si assicura il 10,7 % (59 seggi, -21).
Le nuove elezioni erano state convocate a seguito delle inconcludenti elezioni legislative di giugno, in cui nessun partito aveva conquistato la maggioranza assoluta e le trattative per una coalizione non erano riuscite a determinare un’amministrazione.
Il Primo Ministro turco Ahmet Davutoğlu (nella foto sotto) ha descritto il successo del suo partito Giustizia e Sviluppo (AK) nelle elezioni generali di domenica come un “giorno di vittoria per la democrazia”. “Questa vittoria non è nostra, ma della nostra Nazione e dei nostri cittadini” ha detto Davutoğlu in un discorso nella sua città natale Konya ore dopo che i risultati preliminari avevano mostrato che l’AKP ha recuperato la sua maggioranza assoluta in Parlamento.
Più tardi, è tornato nella capitale Ankara per tenere un discorso di vittoria fuori della sede del partito. “Non lasciatevi provocare” ha detto ai sostenitori. “Oggi salutate i vostri vicini e abbracciate i vostri fratelli più che mai. Non lasciatevi provocare”.
In alcune dichiarazioni rivolte ai sostenitori dei partiti rivali, ha detto che non dovrebbero sentirsi perdenti alle elezioni. “Non c’è nessun perdente oggi” ha detto il premier, che è anche Presidente dell’AKP. “Gli unici vincitori sono la nostra Nazione, la nostra repubblica, la nostra democrazia”.
A seguito dei risultati, Kemal Kılıçdaroğlu, musulmano alevi e leader del CHP, nella sede del suo partito ad Ankara ha detto ai giornalisti di non ritenere la notte un successo, nonostante un leggero incremento del partito in voti e deputati. “Il successo lo sta ottenendo il potere” ha detto.
Alla domanda se stava considerando le dimissioni, Kılıçdaroğlu non ha dato una risposta chiara, ma ha detto che si sarebbero seguite le regole del partito.
Devlet Bahçeli, economista e Presidente dell’MHP – che ha visto la percentuale di voti del suo partito scendere di oltre il 4 % e il numero di deputati quasi dimezzato – sembrava escludere la rinuncia alla leadership. “Tutto l’organico del nostro partito resta in carica con pazienza, dedizione e un cuore convinto” ha detto in una dichiarazione rilasciata nella serata di domenica. “Continueremo a difendere i diritti e gli interessi storici della Turchia con volontà ferrea, senza perdere il nostro amore per la Patria e la nazione e senza dissoluzione nelle nostre file” ha detto.
Selahattin Demirtaş e Figen Yüksekdağ Şenoğlu, leader congiunti dell’HDP, hanno accolto con favore i risultati, nonostante un calo nei voti del partito rispetto a giugno. Parlando ad una conferenza stampa, Demirtaş ha detto: “Sì, abbiamo perso un milione di voti. Sì, c’è stata una diminuzione del numero di elettori rispetto al 7 giugno”. Tuttavia, ha continuato a ringraziare tutti gli elettori “indipendentemente da quale partito abbiano votato” e ha detto che il suo partito dovrebbe mantenere il sostegno alle riforme costituzionali, liberali e democratiche e alla pace. “Come terzo maggiore partito della Turchia, lavoreremo con il cuore e con l’anima” ha detto Demirtaş.
Sadi Güven (nella foto sotto), Presidente della Commissione Elettorale Suprema (Yüksek Seçim Kurulu, YSK), ha confermato che quattro partiti politici hanno superato la soglia di sbarramento del 10 %, aggiungendo che i risultati finali sarebbero stati rilasciati entro 11 o 12 giorni. “Secondo i risultati non ufficiali, i partiti che hanno superato la soglia di sbarramento sono il Partito AK, il CHP, l’MHP e l’ HDP” ha detto in una conferenza stampa.
Domenica sera il sito web dei risultati del YSK si era bloccato, un problema che Güven ha attribuito a difficoltà di caricamento dei risultati dal sistema informatico della Commissione, noto come SECSIS. “Il portale del SECSIS è stato chiuso a causa della lettura dei rapporti dei risultati dello scrutinio ed alla loro trasmissione al sistema” ha detto.
Il flusso di dati del sistema è stato seguito dal monitoraggio dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) e dei partiti politici.
L’affluenza alle urne nelle elezioni di domenica è stata dell’ 85,46 %, dato che 48,2 milioni di Turchi hanno espresso il loro voto per eleggere i 550 deputati della Grande Assemblea Nazionale (Türkiye Büyük Millet Meclisi, TBMM).