Togo, Benin – Riconfermato Gnassingbé, vince (ma in caduta libera) il partito al governo di Yayi

Elaborazione da fonti: Visage du Bénin, mai 3, 2015; Kasai Direct, 04 mai 2015; Lee Mwiti in Mail&Guardian Africa

Il giorno dopo che il vicino Togo ha confermato un terzo mandato per il Presidente Faure Essozimna Gnassingbé (nella foto sopra), il partito al governo nel Benin ha vinto le elezioni parlamentari, ma non è riuscito a ottenere la maggioranza assoluta, il che dovrebbe segnalare un potenziale ostacolo a un terzo mandato per il Presidente Thomas Boni Yayi.

Il Partito per un Benin Emergente (FCBE) che sostiene Yayi ha incassato 33 seggi su 83 dell’Assemblea Nazionale alle elezioni dello scorso 26 aprile, che sono state considerate come un test di popolarità per lui. Nella scorsa legislatura aveva la maggioranza assoluta, con 60 seggi, e oggi è in caduta libera.

L’opposizione diviene maggioranza, con alla testa l’Unione per la Nazione (UN), che ha conquistato 13 seggi. Il Partito di Rinnovamento Democratico (PRD), l’Alleanza Rinascita del Benin (RB)-Partito del Rinnovamento (PR), e AND ottengono rispettivamente 10, 7 e 5 seggi. Alliance Soleil e Forze Democratiche Unite (FDU) conquistano 4 seggi ciascuno, mentre Alliance Éclaireur, l’Alleanza per un Benin Trionfante (ABT) e Unione per il Benin (UB) ottengono 2 seggi ciascuno e l’Unione Élitaria Resoatao 1 seggio.

Il 62enne Yayi (nella foto sotto), al potere dal 2006, è accusato dall’opposizione di progettare “accomodamenti” della Costituzione in vista del voto presidenziale nel 2016. Un’ampia maggioranza gli avrebbe dato mano libera per apportare prima della fine del suo mandato gli emendamenti costituzionali desiderati, specialmente con l’opposizione profondamente frammentata.

Boni Yayi, cristiano evangelico e politicamente indipendente, ha sempre negato di pensare ad una nuova candidatura l’anno prossimo e domenica scorsa ha detto che “mai più si ricandiderà” in futuro.

Nel complesso alle elezioni hanno partecipato 20 partiti in questo paese dell’Africa occidentale di 10 milioni di abitanti, che ha 4,4 milioni di elettori. Non un solo morto o ferito, nessuno scontro tra candidati e tra loro sostenitori, nessun impiego dei servizi di polizia, dell’esercito e della sicurezza, nessun sequestro di media pubblici per contribuire alla vittoria del partito al governo. Queste elezioni sono state assolutamente pacifiche, libere e in generale trasparenti.

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La dichiarazione d’indipendenza del Benin dalla Francia il 1° agosto 1960

Nell’attiguo Togo, anche la Corte Costituzionale ha confermato che alle elezioni del 25 aprile l’uscente Gnassingbé ha ottenuto un terzo mandato come Presidente con il 58,7% dei voti, battendo l’economista Jean-Pierre Fabre, leader dell’opposizione.

La vittoria, in un’elezione in gran parte pacifica, estenderà il dominio di oltre mezzo secolo della sua famiglia su una nazione di 6,8 milioni di abitanti, perché Gnassingbé è Presidente dal 2005, quando suo padre morì dopo 38 anni in carica. Non ci sono limiti al numero di mandati che un presidente può ricevere in Togo.

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