Tālibān afghani – Il leader di al-Qāʿida Ẓawāhirī riconosce il nuovo Amīr Akhūnd Zāda

Gli esperti ritengono che questo impegno di al-Qāʿida potrebbe essere un tentativo di limitare l’espansione dello Stato Islamico in Afghanistan

di Shamil Shams

Libera traduzione da: Deutsche Welle, 11.06.2016

ʾAyman aẓ-Ẓawāhirī ha inviato un messaggio di sostegno al Mullāh Haibatullāh Akhūnd Zāda (nella foto AP in alto) in un video di 14 minuti postato on-line, secondo quanto riferito sabato dal sito di monitoraggio statunitense Intelligence Group.

“Ti giuriamo fedeltà sul jihād per liberare ogni palmo dei territori dei Musulmani invasi e rubati – da Kashgar ad al-Andalus, dal Caucaso alla Somalia e l’Africa Centrale, dal Kashmir a Gerusalemme, dalle Filippine a Kabul e da Bukhara a Samarcanda”, così il gruppo di monitoraggio ha citato Ẓawāhirī.

Il messaggio video comprendeva immagini dell’ex Capo di al-Qāʿida ʾUsāma bin Lādin, ucciso in Pakistan dalle forze speciali americane nel 2011.

Il mese scorso i Tālibān afghani avevano confermato la nomina del Mullāh Akhūnd Zāda come nuovo leader del gruppo militante [con il titolo di Amīr al-mu’-minīn, cioè Comandante dei Credenti, N.d.T.] e successore del Mullāh Akhtar Manṣūr, assassinato in Pakistan il 21 maggio da un attacco con drone statunitense.

Si ritiene che il nuovo leader talebano abbia superato i 50 anni e, come altri ex capi del gruppo di insorti, provenga dalla Provincia meridionale afghana di Kandahār, la culla del movimento. È stato il vice del predecessore Manṣūr, che aveva assunto il comando dei Tālibān dopo la morte del Mullāh ‘Omar.

Al-Qāʿida e i Tālibān sono partner da quando questi ultimi conquistarono Kabul nella seconda metà degli anni ’90. La loro alleanza continuò dopo l’invasione statunitense dell’Afghanistan nel 2001 e il definitivo rovesciamento del regime islamista dei Tālibān.

Fig. 49 - Il saudita Shaykh ʾUsāma bin LādinMa al-Qāʿida ha perso molto del suo potere da quando Ẓawāhirī ha assunto il comando del gruppo jihādista in seguito all’assassinio di bin Lādin (nella foto a lato).

Gruppi militanti dell’Asia meridionale, tra cui alcune fazioni dei Tālibān afghani, si stanno avvicinando allo Stato Islamico (IS), che in questi ultimi anni ha dimostrato la sua forza, conquistando ampie porzioni di territorio in Iraq e Siria, qualcosa che al-Qāʿida non ha mai raggiunto.

Gli esperti ritengono che al-Qāʿida sia preoccupata dell’espansione dello Stato Islamico in Afghanistan e che l’impegno a sostenere il nuovo Capo dei Tālibān sia un appello disperato per l’unità contro IS.

Lo Stato Islamico sta già sostenendo la fuoruscita di una fazione talebana, guidata dal Mullāh Rasūl [ʿAbdullāh Ghulam Rasūl, nome di guerra del Mullāh ‘Abdul Qayyum Zakir, N.d.T.]. Il gruppo di Rasūl non riconosce Akhūnd Zāda come il legittimo leader talebano.

Lo Stato Islamico e i Tālibān sono nemici, nonostante entrambe le organizzazioni siano dominate da estremisti sunniti. Recentemente IS sta incrementando la propria presenza in Afghanistan e reclutando membri talebani disillusi.

“Lo Stato Islamico resta il problema principale per il movimento talebano. Sta guadagnando forza e la lotta interna talebana contribuirà a questo processo”, ha detto a DW Siegfried Wolf, Direttore di Ricerca del Forum Democratico per l’Asia Meridionale (SADF) con sede a Bruxelles. “In futuro mi aspetto altri scontri tra diverse fazioni talebane, così come altri scontri tra combattenti talebani e militanti IS”.

Arif Jamal, esperto di terrorismo islamico operante negli USA, dice di non vedere “un futuro luminoso per al-Qāʿida in Asia meridionale e in Afghanistan”.

“È in gran parte considerata un’organizzazione araba nella regione. Al contrario, la strategia dello Stato Islamico è infiltrarsi nei gruppi locali anziché cercare affiliati. IS è il maggiore beneficiario del declino di al-Qāʿida. Molti membri di al-Qāʿida e loro affiliati hanno aderito all’organizzazione. È un gruppo terrorista islamico che cresce sia in Pakistan sia in Afghanistan”, ha detto Jamal a DW.

Il nemico comune, tuttavia, potrebbe consolidare il legame tra al-Qāʿida e i Tālibān e il messaggio di Ẓawāhirī (nella foto sotto) potrebbe essere visto in questa prospettiva, dicono gli analisti.

Nonostante lotte intestine e scismi, il leader talebano Akhūnd Zāda ha promesso di continuare l’insurrezione in Afghanistan.

“Il nuovo Capo talebano proseguirà gli attacchi in Afghanistan per dimostrare che il movimento non è stato indebolito, nonostante l’assassinio del loro leader”, ha detto a DW l’ex diplomatico afghano Aḥmad Saidi.

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