Sudan – Il Presidente Bashir rieletto con il 94 per cento dei voti. Il Partito islamista vincitore avvia consultazioni per la formazione del nuovo governo

Elaborazione da fonte: Sudan Tribune, Tuesday 28 April, and Wednesday 29 April, 2015

Secondo i risultati ufficiali annunciati lunedì scorso, il Presidente del Sudan ‘Omar Ḥasan Aḥmad el-Bashir, 71 anni, è stato rieletto con il 94% dei voti, estendendo il suo quasi trentennale mandato per altri cinque anni. Il Presidente Bashir presterà il giuramento d’insediamento per il suo terzo mandato il 2 giugno prossimo.

Lunedì Mukhtār al-Asam, Presidente della Commissione Elettorale Nazionale, ha detto in una trasmissione informativa alla televisione nazionale che Bashir ha ricevuto circa 5,2 milioni di voti. Al-Asam ha detto che l’affluenza è stata del 46,4%, sottolineando che le diffuse segnalazioni di scarsa partecipazione erano “inesatte”. Ha sottolineato che l’affluenza più bassa è stata quella dello Stato di Kharṭūm, con il 34,48%, mentre lo Stato Kassalā, nel Sudan Orientale, ha registrato il 66,1% di affluenza.

I risultati elettorali hanno anche mostrato che il Partito islamista al governo al-Mu’tamar al-Waṭanī (del Congresso Nazionale) ha ottenuto una facile vittoria alle elezioni parlamentari, conquistando 323 dei 426 seggi dell’Assemblea Nazionale, seguito dal Partito Unionista Democratico di Muḥammad ’Uthmān al-Mīrġanī, che ha ottenuto 25 seggi. I candidati indipendenti hanno ottenuto 19 seggi, mentre il Partito Unionista Democratico (una fazione dell’omonimo partito succitato) dell’ex Ministro dell’Industria Jalāl ad-Digair, 15 seggi.

Il Partito del Congresso Nazionale ha conquistato 128 seggi su 197 riservati alle donne nell’Assemblea Nazionale, mentre il Partito di al-Mīrġanī 6 seggi e Ḥizb al-Umma (il Partito della Nazione) 3 seggi. Il partito di governo ha conquistato 149 seggi su 213 delle circoscrizioni geografiche all’Assemblea Nazionale, mentre i candidati indipendenti 19 seggi e il Partito di al-Mīrġanī 15 seggi.

La missione di osservatori dell’Unione Africana aveva confermato la scorsa settimana la scarsa affluenza alle elezioni, dicendo che non avrebbe superato il 40%: questo avrebbe potuto in parte verificarsi per il boicottaggio dei partiti di opposizione, i quali avevano denunciato una repressione diffusa sulla società civile e sui media, che, secondo loro, ha creato un ambiente impossibile per contestare apertamente la Presidenza Bashir. Per questo avevano richiesto di ritardare le elezioni fino a quando il processo di dialogo nazionale avesse dato i suoi frutti.

Unione Europea, Stati Uniti, Gran Bretagna e Norvegia hanno criticato le elezioni, dicendo che la mancanza del promesso dialogo nazionale ha lasciato il Sudan privo di un processo politico inclusivo.

Un funzionario ha detto martedì che il Partito del Congresso Nazionale avvierà nei prossimi giorni i colloqui con i partiti che hanno partecipato alle elezioni, per determinare gli spazi da assegnare loro nel nuovo governo. Il Presidente Bashir ha già detto che solo i partiti che hanno partecipato alle elezioni faranno parte del prossimo governo.

Martedì Muṣṭafā ’Uthmān Ismā’īl, ex Ministro degli Esteri e Presidente del settore politico del Partito del Congresso Nazionale, ha detto ai giornalisti che il processo di dialogo nazionale continuerà e che il meccanismo 7 +7 si riunirà tra qualche giorno per riprendere il dialogo e poi presentare i risultati al Presidente Bashir. Ha detto anche che le discussioni sulla partecipazione dovrebbero comprendere tutti i livelli, sia statale sia federale. 

Ismā’īl ha negato l’esistenza di un tentativo di mediazione da parte del Qatar tra il suo partito e l’ex Primo Ministro Sayyid aṣ-Ṣādiq al-Mahdī, leader di Ḥizb al-Umma e Imām degli Ansari, per farlo rientrare nel dialogo nazionale. L’esponente del Partito di governo ha detto di non vedere alcuna necessità per questo impegno, perché i canali di comunicazione con al-Mahdī restano aperti. Ha anche respinto la mancanza da parte dell’ opposizione del riconoscimento dei risultati elettorali, dicendo che questo avrà un peso.

Da parte sua, Nafie ʿAlī Nafie, funzionario del Partito del Congresso Nazionale, ha espresso la perspicacia del suo partito per aver ripreso il dialogo nazionale, sottolineando che il clima è favorevole per procedere alla predisposizione del dialogo. Nafie ha detto che il dialogo non escluderà nessuno, tranne coloro che hanno scelto di rimanerne fuori, aggiungendo che includerà personaggi non di parte e organizzazioni della società civile.

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