Repubblica Islamica dell’Iran – Zarif incontra Tillerson e i rappresentanti P5+1 sul JCPoA

Elaborazione da fonti: Press TV, Thu Sep 21, 2017, 02:40AM; Il Foglio, 20 Settembre 2017, 21:22

Rappresentanti della Repubblica Islamica dell’Iran e dei Paesi 5+1 (cioè i 5 membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU più la Germania) si sono riuniti per evidenziare la necessità di rispettare l’accordo sul nucleare della Repubblica Islamica, nonostante le minacce del Presidente USA Donald Trump di abolire l’accordo.

“Durante la riunione di mercoledì abbiamo sollevato la questione della mancata conformità di Washington con il Piano d’Azione Congiunto Globale [JCPoA in inglese, BARJAM in Iraniano, firmato nel 2015 tra l’Iran e il gruppo di Paesi 5+1, N.d.A.]”, ha dichiarato il Ministro degli Esteri iraniano Moḥammad Javad Zarif [foto a lato].

Zarif ha continuato dicendo che l’incontro si è tenuto per mostrare “il consenso tra il gruppo di Paesi 5+1” nel rimanere impegnati per l’accordo nucleare. Tutti i rappresentanti presenti all’incontro hanno sottolineato “la necessità per i firmatari di rispettare il JCPoA”, ha detto il Ministro, aggiungendo che è stata la seconda riunione della Commissione mista del JCPoA a livello ministeriale a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York. Gli altri firmatari dell’accordo (Russia, Cina, Regno Unito, Germania e Francia) hanno ribadito in più occasioni il loro impegno per l’accordo.

Riferendosi al discorso del Presidente degli Stati Uniti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il Ministro degli Esteri iraniano ha affermato che la retorica anti-iraniana di Trump dimostra che “gli Stati Uniti sono distaccati dalle realtà della comunità internazionale”.

Martedì Trump aveva detto all’Assemblea Generale che l’accordo nucleare è un “imbarazzo” per Washington, accusando Tehrān di violare l’accordo. Da quando Trump è entrato in carica, gli Stati Uniti hanno ripetutamente minacciato di abbandonare l’accordo.Prima dell’incontro, Trump aveva detto ai giornalisti di essere pervenuto a una “decisione” sull’argomento, senza tuttavia fornire particolari. “Ho deciso. Vi farò sapere qual è la decisione”, ha detto.

Il Segretario di Stato USA Rex Tillerson [con il Presidente Trump nella foto a lato], da parte sua, ha detto di aver avuto uno scambio “realistico” con il suo omologo iraniano, ma ha affermato che Washington ha ancora “problemi significativi” con l’accordo nucleare. “È stata una buona occasione per incontrarsi e stringersi la mano. Il tono è stato molto realistico. Non ci sono state urla, non ci siamo lanciati scarpe l’un l’altro”, ha detto Tillerson. “Il tono non è stato assolutamente rabbioso: è stato uno scambio molto realistico su come vediamo questo accordo in maniera molto diversa”.

Federica Mogherini e Moḥammad Javad Zarif durante una conferenza stampa alla Scuola Politecnica Federale di Losanna il 2 Aprile 2015

Federica Mogherini, Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, ha confermato le osservazioni di Zarif, sottolineando che l’accordo nucleare sta “tenendo”, nonostante le richieste di Washington di rinegoziarlo. “Non c’è bisogno di rinegoziare parti dell’accordo, perché l’accordo riguarda un programma nucleare e come tale sta tenendo”, ha detto Mogherini ai giornalisti mercoledì alle Nazioni Unite. “Siamo tutti d’accordo sul fatto che tutte le parti stanno rispettando i loro impegni”, ha detto, aggiungendo che l’Unione Europea farà ogni sforzo per assicurarsi che il JCPoA rimanga in atto.

Nel frattempo, il Presidente francese Emmanuel Macron ha detto di non avere ancora rinunciato al tentativo di far cambiare idea a Trump sull’accordo. “Questo è un buon accordo, un accordo essenziale per la pace”, ha detto il Presidente francese. Ma ha aggiunto: “È sufficiente questo accordo? No. Non lo è, vista l’evoluzione della situazione regionale e la crescente pressione che l’Iran sta esercitando sulla regione e visto … l’aumento sin dall’accordo dell’attività iraniana sul piano balistico”, ha detto in apparente contrasto con le sue osservazioni di martedì, in cui aveva difeso il JCPoA nel suo primo discorso alle Nazioni Unite.

L’Iran ha più volte insistito sul fatto che le sue capacità militari sono finalizzate esclusivamente alla difesa e non costituiscono una minaccia per gli altri Paesi. Il Paese sta anche aiutando i suoi alleati, tra cui l’Iraq e la Siria, nella loro lotta in corso contro il terrorismo.

Da parte sua, Paolo Gentiloni, Presidente del Consiglio italiano [con il Ministro Zarif nella foto a lato], così si è espresso alla 72a sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite:

“Con riferimento al dossier nucleare iraniano, crediamo che la comunità internazionale debba assicurare che il Joint Comprehensive Plan of Action (JCPoA) rimanga una storia di successo nell’ambito degli sforzi globali di contrasto alla proliferazione di armi di distruzione di massa. Allo stesso tempo, siamo convinti dell’importanza di una piena e integrale applicazione della Risoluzione 2231 del Consiglio di Sicurezza [di approvazione del JCPoA il 20 luglio 2015, N.d.A.]. Al riguardo, prendiamo atto con soddisfazione della conferma da parte dell’AIEA [l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, N.d.A.] del perdurante adempimento da parte iraniana delle disposizioni del JCPoA e siamo impegnati a continuare a sostenere l’AIEA ai fini dello svolgimento dei compiti di verifica affidatile”.

Yukiya Amano, Direttore Generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Foto: AIEA)

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