È in questa cornice che si inquadra l’eliminazione chirurgica del Generale Qāsim Sulaimānī
Questa breve nota è la risposta in Italiano (con successiva traduzione in Inglese) ad una chiosa presentata opportunamente sul gruppo “Geopolitics” di Linkedin riguardo all’articolo “Repubblica Islamica dell’Iran – Le reazioni internazionali al feroce “assassinio di precisione” del Generale Qāsim Sulaimānī, eroe della lotta all’ISIS”
Commento: Aveva contribuito alla sconfitta dell’Isis. Punito con la morte.
Risposta: Questo, come titola l’articolo, “fa riflettere sulle reali protezioni di cui gode l’estremismo violento in Medio Oriente”. Fuori di metafora, al di là della retorica vetero-occidentale, significa che I’ISIS, al netto della nobile e imperitura concezione dello Stato Islamico, è stato ed è una costruzione ideologica occidentale in funzione anti-tradizionale. Cioè che ha il compito di rappresentare lo stesso (falsamente) come essenza della contrapposizione al Nuovo Ordine Mondiale, al fine di difendere l’ormai decadente concezione illuministica-democratica contrapposta alla concezione élitaria, cui ormai il cosiddetto Occidente ha abdicato. Questa concezione élitaria è appunto rappresentata, tra le altre, dalla Repubblica Islamica dell’Iran concepita da Khomeini.
Un grande problema di coscienza soprattutto per la destra tradizionale, che, tradendo il suo compito storico, continua ad arroccarsi su slogan mutuati da consunte ideologie ispirate alle peggiori interpretazioni della Rivoluzione Francese, quelle che hanno provocato la fine del Sacro Romano Impero, per intenderci.
Questo non è passatismo. Questa è cronaca dell’attualità, che si propone come orientamento per il futuro, per lo meno per quelle avanguardie che hanno coscienza del proprio ruolo. Finché l’Occidente, con le sue costruzioni ideologiche e fuorvianti di destra e sinistra, continuerà a dividere le società a vantaggio delle plutocrazie che sovrastano le coscienze popolari, finché il principio economico pretenderà di sostituirsi al giudizio etico, finché usurperà il ruolo delle élites sapienziali, finché non capirà che nessuna arma, per quanto potente, potrà contrapporsi alla potente concezione della “Umma”, non potrà esserci compromesso con “l’asse del male”.
Faccio presente che questa espressione non è frutto della mia fantasia, ma della massima espressione della concezione occidentale, che così da decenni ha dato il via ad una contrapposizione frontale di civiltà. Quella che contrappone, appunto, la barbarie dell’assassinio mirato di precisione al diritto internazionale. È in questa cornice che si inquadra l’eliminazione chirurgica del Generale Qāsim Sulaimānī, eroe della lotta all’ISIS.
Con buona pace delle varie organizzazioni dei diritti umani, in gran parte attualmente silenti…
Grazie per la tua interlocuzione. L’Italia non è generalmente interessata a queste discussioni. È attualmente impegnata intorno alla discussione sulle vicende del grande ex Ministro Fioramonti … Il che la dice lunga …
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Comment: He had contributed to ISIS defeat. Punished by death.
Reply: This, as the article headlines, “makes us reflect on the real protections violent extremism enjoys in the Middle East”. Metaphors aside, beyond the old-Western rhetoric, it means that ISIS, net of the noble and imperishable idea of Islamic State, has been and is a Western ideological construct in an anti-traditional function. That is, this fabrication has the task of representing it (falsely) as the gist of the opposition to the New World Order, for defending the decadent democratic-illuministic conception opposed to the elitist one, which the so-called West has by now abdicated to. The Islamic Republic of Iran conceived by Khomeini, among others, represent precisely this elitist conception.
A big problem of consciousness especially for the traditional right-wing, which, betraying its historical role, is still clinging to borrow slogans from worn ideologies inspired by the worst interpretations of the French Revolution, those that have brought about the end of the Holy Roman Empire, so to speak.
This is not an old-time issue. This is a report of current events, which we propose as an orientation for the future, at least for those avant-gardes who are aware of their role. As long as the West, with its ideological and misleading statements about political left- and right-wing, will continue to divide societies for the benefit of plutocracies dominating popular consciences; as long as the economic principle will claim to replace ethical judgment; as long as it will usurp the role of the wisdom élites; as long as it will not understand any weapon, however powerful, can oppose the powerful conception of “Umma”, there may be no compromise with the “axis of evil”.
I note that this utterance is not a figment of mine but the ultimate expression of the Western conception, which for decades has been giving way to a frontal contrast of civilisations; the one precisely opposing the barbarism of a targeted “precision murder” to the international law. The “flawless” elimination of General Qāsim Sulaimānī, a hero of the fight against ISIS, fits in this frame.
With all due respect to the various human rights organisations, mostly silent now …
Thank you for your feedback. Italy is generally not interested in these debates. It currently engages in talks about the great former Minister Fioramonti’s events … That says it all …