Regno del Marocco – Paese cardine nel Maghreb per la Cina e le “Nuove Vie della Seta”

Il potere di attrazione del Regno `Alawita e la sua posizione geostrategica 

Libera traduzione da: Le Point Afrique, 06/01/2022

Grazie alla sua posizione geostrategica, il Regno `Alawita si è posizionato come punto di ingresso per gli investimenti europei in Africa. Il Porto Tangeri Med è entrato nei primi 25 hub portuali del mondo ed è terzo in termini di connettività dopo Shànghăi e Panama. E questo non è sfuggito alla Cina, che da tempo preferisce l’Algeria, Paese produttore di petrolio. I legami ideologici storici, poi l’avvento al potere del Presidente Bouteflika nel 1999, hanno favorito l’insediamento economico di compagnie del Regno di Mezzo in Algeria ed Egitto, dovuto al Canale di Suez.

L’attrattività del Marocco è confermata in diversi settori

Dal 2016, e dalla seconda visita di Re Moḥammed VI alla sua controparte Xi Jinping [i due Capi di Stato nella foto sotto, N.d.T.], le cose sono cambiate. Marocco e Cina hanno rafforzato la loro collaborazione a tutti i livelli diplomatici, culturali e soprattutto economici. Hanno aumentato il volume dei loro scambi. Il Marocco è addirittura diventato il primo Paese del Maghreb ad aderire, nel novembre 2017, al grande progetto delle Nuove Vie della Seta, che mira a migliorare i collegamenti commerciali tra Asia, Europa, Africa e anche oltre attraverso la costruzione di porti, ferrovie, aeroporti o parchi industriali. L’École de Guerre Économique [istituto francese di istruzione superiore, N.d.T.] spiega in un articolo sugli investimenti cinesi in Africa: “L’apertura delle rotte commerciali è attualmente allo studio. Le merci arriverebbero dal Canale di Suez alle coste del Maghreb. Sono quindi previste due rotte: la prima, con partenza da Algeri, attraverserebbe tutta l’Algeria passando per Tamanghaset [il più importante centro dei Tuareg algerini, N.d.T.], terminando il suo corso a Lagos; il secondo, più probabile, seguirebbe la costa mediterranea fino al Porto di Tangeri e da lì utilizzerebbe il corridoio mauritano per raggiungere l’Africa subsahariana e il suo intorno geografico per rifornire l’Europa. Questa posizione geografica del Marocco, tra l’Africa e l’Europa, la sua capacità di fornire una forza lavoro qualificata e poco costosa, le sue infrastrutture e la sua logistica, nonché la sua stabilità senza pari nella regione, possono spiegare l’interesse della Repubblica Popolare Cinese per il Regno `Alawita a scapito dell’Algeria”.

Questo ribaltamento si riflette anche sui numeri. Secondo il Ministro degli Esteri marocchino Nasser Bourita, il commercio bilaterale è cresciuto del 50% negli ultimi cinque anni, da 4 miliardi di dollari (3,5 miliardi di euro) nel 2016 a 6 miliardi di dollari nel 2021. Più di 80 progetti di investimento cinesi sono in fase di sviluppo in Marocco, ha detto.

E, a livello diplomatico, negli ultimi anni il Marocco ha saputo rafforzare la sua attrattività, rientrando nell’Unione Africana ed essendo altrettanto vicino ai Paesi del Golfo.

Verso le Nuove Vie della Seta

Lo scorso luglio i due Stati hanno raggiunto un nuovo traguardo, firmando accordi in ambito sanitario, in particolare nel contesto della pandemia di coronavirus, con la fabbricazione e la distribuzione operativa del vaccino anti-Covid-19 Sinopharm. Questo è stato solo un passo prima della firma di nuovi accordi che mirano, questa volta, a un maggiore coinvolgimento del Regno `Alawita nel progetto Nuove Vie della Seta. La convenzione, una tabella di marcia per l’attuazione congiunta dell’iniziativa cinese, è stata siglata dal Capo della diplomazia marocchina Nasser Bourita e da Níng Jízhé, un alto funzionario cinese [Direttore dell’Ufficio Nazionale di Statistica della Cina e Vice Presidente della Commissione Nazionale per lo Sviluppo e la Riforma, N.d.T.], durante una cerimonia organizzata in videoconferenza. Il suo obiettivo è promuovere l’accesso ai finanziamenti cinesi per realizzare grandi progetti in Marocco e facilitare gli scambi, la creazione di joint venture nei settori industriale ed energetico, la ricerca e la cooperazione tecnologica, ha precisato l’agenzia marocchina MAP [Maghreb Arabe Presse, N.d.T.]. Secondo i termini di questo accordo, Pechino si impegna a incoraggiare le aziende cinesi a investire in Marocco. L’investimento diretto della Cina ha raggiunto i 380 milioni di dollari, ha affermato Níng Jízhé.

La convenzione prevede anche una cooperazione tripartita con l’Africa, in particolare nello sviluppo sostenibile. Questa alleanza con la Cina, membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, non è priva di ripercussioni diplomatiche, in un momento in cui Rabat sta usando ogni mezzo per convincere i suoi partner a fare causa comune con le sue posizioni sul territorio conteso del Sahara Occidentale. Marocco e Cina concordano su alcune questioni, tra cui la politica di non intervento negli affari dello Stato.

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