Libera traduzione da: World Bulletin, 23 July 2017, 18:18
Il governo britannico ha accolto con favore l’affermazione dell’Emiro del Qatar che il suo Paese è “pronto a risolvere i disaccordi” e pronto “al dialogo”.
“Accolgo con favore l’impegno dell’Emiro del Qatar a combattere il terrorismo in tutte le sue manifestazioni, incluso il finanziamento del terrorismo”, ha detto in una dichiarazione il Ministro degli Esteri britannico Boris Johnson.
“L’Emiro si è anche impegnato a risolvere le rimanenti divergenze con Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Egitto e Bahrein attraverso il dialogo, la negoziazione e la mediazione del Kuwait. Questi passi aiuteranno a risolvere la controversia”, ha aggiunto Johnson.
Descrivendo la crisi del Golfo come un complotto “pre-pianificato” contro il suo Paese, l’Emiro del Qatar Shaykh Tamīm bin Ḥamad ath-Thānī [nella foto a sinistra, N.d.T.] ha detto venerdì: “Siamo pronti a risolvere tutti questi disaccordi e pronti al dialogo”.
Ha sottolineato un dialogo “costruito sull’indipendenza” delle parti e “sul rispetto”.
Johnson ha detto che la Gran Bretagna si augura che “a loro volta Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Egitto e Bahrein rispondano adottando misure verso la revoca dell’embargo” e che “questo permetta discussioni sostanziali sulle restanti differenze per cominciare”.
“Il Regno Unito continuerà ad impegnare i nostri partner nella regione per aiutare [i contendenti, N.d.T.] a raggiungere una soluzione, anche aiutando gli importanti sforzi del Kuwait in qualunque modo possiamo”, ha aggiunto Johnson.
Il Primo Ministro Theresa May aveva già esortato i leader di Arabia Saudita, Bahrein ed Emirati Arabi Uniti a prendere misure per ridurre le tensioni nella regione.
Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi e Bahrein hanno rotto i rapporti diplomatici con il Qatar il mese scorso e hanno imposto un blocco marittimo e di terra, accusando Dōḥa di sostenere il terrorismo. Dōḥa nega l’accusa di terrorismo e afferma che il blocco è una violazione del diritto internazionale.
La settimana scorsa ath-Thānī aveva anche ringraziato la Turchia per “aver posto in atto rapidamente un accordo di cooperazione firmato tra noi e aver soddisfatto le nostre esigenze fondamentali”.
A giugno il Parlamento turco aveva ratificato due accordi per dispiegare truppe in Qatar e addestrare il suo esercito. Lo stesso mese dalla Turchia era partita una nave con aiuti e 4.000 tonnellate di cibo per il Qatar.
Nel frattempo, il Presidente turco Recep Tayyip Erdoğan è arrivato domenica nella città saudita di Jeddah per la prima tappa del suo tour nel Golfo, che comprenderà anche il Kuwait e il Qatar.
L’Emiro ha anche espresso apprezzamento per il Kuwait, che sta mediando tra le parti. “Ci auguriamo che questi sforzi si tradurranno in un successo”, ha detto, aggiungendo di apprezzare l’appoggio di Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Russia e Germania nello sforzo di risolvere la crisi.