Gli insediamenti sono considerati uno dei principali ostacoli agli sforzi di pace
Libera traduzione da: The Daily Star, November 14, 2016, 02:30 PM
Oggi i leader palestinesi hanno denunciato un disegno di legge israeliano per legalizzare diverse migliaia di case ebraiche nella Cisgiordania occupata, impegnandosi a portare la questione davanti al Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
Hanno anche fortemente criticato un distinto disegno di legge che limiterebbe il numero di inviti alla preghiera nelle moschee in Israele e nella zona occupata di Gerusalemme, un provvedimento che i controllori del governo hanno definito una minaccia per la libertà di religione e una provocazione inutile.
Una commissione di ministri israeliani ha adottato i due disegni di legge domenica, anche se devono ancora essere approvati dal Parlamento.
Il disegno di legge sui coloni era stato portato avanti dal Ministro dell’Istruzione Naftali Bennett del partito estremista [ortodosso moderno, neo-sionista e liberista, N.d.T.] Casa Ebraica. Bennett la settimana scorsa aveva chiesto di porre fine all’idea di uno Stato Palestinese, dopo la vittoria elettorale di Donald Trump negli Stati Uniti.
“I recenti provvedimenti israeliani stanno per condurre verso la catastrofe nella regione”, ha detto Nabil Abū Rudeina, portavoce del Presidente palestinese Maḥmud ‘Abbās.
“La leadership palestinese si rivolgerà al Consiglio di Sicurezza dell’ONU e a tutte le altre organizzazioni internazionali per fermare queste misure israeliane”.
Riyāḍ al-Mālikī, Ministro degli Esteri palestinese, ha accusato il governo israeliano di voler “imporre fatti sul terreno e creare nuove realtà, legalizzando le azioni illegali che commette”.
Il disegno di legge per legalizzare case israeliane in Cisgiordania è stato imposto tramite la commissione, nonostante l’opposizione del Primo Ministro Binyamin Netanyahu.
È stato redatto in risposta ad un’ingiunzione del tribunale che ordina che la colonia israeliana di Amona, comprendente circa 40 famiglie, sia evacuata entro il 25 dicembre, perché costruita su terreni privati palestinesi.
Il governo ha chiesto alla Corte Suprema di prorogare il termine di sette mesi per cercare una nuova località per i coloni, mentre Netanyahu teme che il disegno di legge possa compromettere la sua causa.
Inoltre, è preoccupato che possa provocare una reazione internazionale e magari incoraggiare il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama a chiedere una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sul conflitto israelo-palestinese prima di lasciare il suo incarico il 20 gennaio.
La legge permetterebbe la legalizzazione degli insediamenti costruiti su terreni privati palestinesi in comunità che rispondano a determinati criteri.
Ai proprietari terrieri palestinesi sarebbe offerto un risarcimento per la confisca del terreno.
Si prevede che la legge sarà applicata a 2-3.000 abitazioni in Cisgiordania.
La comunità internazionale considera illegali tutti gli insediamenti israeliani nei territori occupati di Gerusalemme est e della Cisgiordania, siano essi autorizzati dal governo o meno.
Il governo israeliano distingue tra quelli approvati e quelli che non lo sono. Insediamenti come Amona sono considerati colonie, in quanto non hanno l’approvazione del governo israeliano.
Gli insediamenti sono considerati uno dei principali ostacoli agli sforzi di pace, in quanto sono costruiti su terreni che i Palestinesi vedono come parte del loro futuro Stato.