I Palestinesi acclamano l’unità, mentre ‘Abbās, superando le controversie dell’ultimo minuto, elogia «la fine della divisione palestinese» e assicura che Rāmallāh continuerà a guidare la strada verso la piena sovranità
Elaborazione da fonti: The Hindu, June 2, 2014, 16:25 IST; The Times of Israel, June 2, 2014, 1:37 pm
Per la prima volta in sette anni i Palestinesi hanno un governo in carica con potestà su Cisgiordania e Striscia di Gaza insieme. Un governo di unità nazionale a lungo atteso, guidato dal Primo Ministro Rāmī Ḥamdallāh, è stato insediato nella capitale Rāmallāh dal Presidente Maḥmud ‘Abbās (a destra nella foto). Tredici ministri indipendenti hanno prestato giuramento in una breve cerimonia.
Altri quattro ministri dalla Striscia di Gaza non erano presenti, perché Israele ha respinto la richiesta di concedere le autorizzazioni di recarsi in Cisgiordania attraverso il proprio territorio.
Riyāḍ al-Mālikī, un fedelissimo di ‘Abbās che è in carica dal 2007, rimane Ministro degli Esteri, nonostante l’opposizione da parte di Ḥamās. Ḥamdallāh terrà anche il portafoglio degli Interni.
Nessun Ministro per gli Affari dei Detenuti – un altro pomo della discordia tra il movimento islamista Ḥamās e il partito laico Fataḥ – è stato insediato. Ore prima della cerimonia di giuramento, Ḥamās aveva detto che non avrebbe riconosciuto il governo di unità nazionale se non avesse incluso un Ministro per gli Affari dei Detenuti. ‘Abbās aveva lasciato il ruolo fuori dal elenco, con l’intenzione di delegare la questione ad una commissione. All’ultimo minuto le due parti hanno concordato di avere Rāmī Ḥamdallāh come Primo Ministro in carica. Sotto la pressione dei donatori statunitensi ed europei – che si oppongono ad indennità corrisposte ai militanti palestinesi detenuti e alle loro famiglie fuori dalle risorse dell’Autorità Nazionale Palestinese – ‘Abbās intende ora abolire il portafoglio del Ministro per gli Affari dei Detenuti. Al suo posto creerebbe un Dipartimento per gli Affari dei Detenuti all’interno dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, separato dall’Autorità Nazionale Palestinese.
L’insediamento ha segnato la fine di anni di divisione tra le fazioni palestinesi rivali, con il governo tecnico che prevede di indire elezioni nei prossimi sei mesi.
‘Abbās ha salutato la “fine” della divisione palestinese, dicendo: “Oggi, con la formazione di un governo nazionale di consenso, annunciamo la fine di una divisione palestinese che ha fortemente danneggiato la nostra causa nazionale. Questa pagina nera nella storia (dei Palestinesi) è stata rovesciata per sempre e noi non permetteremo che ritorni” ha aggiunto.
Ḥamās ha elogiato il “governo di consenso nazionale, che rappresenta tutto il popolo palestinese” ha detto il portavoce del movimento, Sami Abū Zuhri. A Gaza il leader di Ḥamās Ismā’īl Haniyeh (a sinistra nella foto) ha elogiato la mossa “storica”.
Israele ha bocciato l’accordo unitario, accusando ‘Abbās di preferire un patto con il movimento islamista Ḥamās alla pace con Israele e minacciando misure punitive.
All’insediamento ‘Abbās si è scagliato contro il rifiuto di Israele di riconoscere il governo, assicurando che i Palestinesi avrebbero continuato gli sforzi per la sovranità, messa in mora nel corso dell’ultimo anno, durante i colloqui di pace con Israele. Secondo un rapporto di Haaretz, il Presidente ha detto: “Non staremo con le mani in mano di fronte a misure punitive e useremo ogni mezzo legale e diplomatico a nostra disposizione nell’ambito della comunità internazionale”.
‘Abbās ha già promesso che la nuova amministrazione rispetterà i principi stabiliti dal Quartetto di pace in Medio Oriente, che prevedono il riconoscimento di Israele, il rifiuto della violenza e il rispetto di tutti gli accordi esistenti. Tuttavia, Ḥamās deve ancora ratificare tali condizioni.
Il Primo Ministro israeliano Binyamin Netanyahu aveva abbandonato i colloqui di pace con Abū Mazen, dopo che a fine aprile questi aveva annunciato la volontà di formare un governo di unità nazionale, e ha ripetutamente affermato che Israele non coopererà con una leadership palestinese che includa Ḥamās, che considera un gruppo terroristico.