di Andrew Marszal
Libera traduzione da: The Telegraph, 1 October 2016, 7:13PM
Sabato i leader politici hanno avvertito che il Kashmir sta affrontando la peggiore crisi nell’arco di una generazione, mentre l’ONU si è offerta di mediare in una situazione in rapido deterioramento tra India e Pakistan.
L’avvertimento ha seguito la ripresa degli spari lungo il confine sabato mattina nella regione di Jammu, a sud del Kashmir, il più recente scambio innescato giovedì da cosiddetti “attacchi chirurgici” indiani contro i [presunti, N.d.T.] terroristi all’interno del Kashmir controllato dal Pakistan.
Nessun ferito è stato segnalato negli ultimi scontri, anche se migliaia di abitanti dei villaggi sono già stati evacuati dal confine di fatto, nel timore di rappresaglie dei militari pakistani.
Nel frattempo, un attacco guidato dai separatisti nella parte della valle himalayana controllata dall’India è già arrivato al suo 82° giorno.
Le proteste, innescate dalla sparatoria mortale a luglio contro un popolare leader separatista [Burhan Muzaffar Wani, un Comandante del gruppo Ḥizb al-Mujāhidīn, N.d.T.] (i suoi funerali nella foto in basso), hanno portato la capitale Śrīnagar e il territorio circostante a un paralizzante punto morto economico ed è costato la vita a 85 civili.
Nāṣir Sogami, leader del partito di opposizione National Conference nella provincia del Kashmir [Stato indiano di Jammu and Kashmir, N.d.T.], ha detto che la doppia minaccia di un conflitto tra India e Pakistan e dell’aggravarsi dei disordini civili nella regione ha rappresentato “il peggior incubo” del Kashmir.
“Siamo tornati alla situazione precedente al cessate il fuoco del 2003”, ha detto al Telegraph. “È facile parlare di guerra nei salotti di Dehlī. Ma quando vedi persone che vivono al confine nella paura delle armi, la cosa ci riguarda nell’immediato”.
“Stiamo soffrendo. Saremo i primi beneficiari della pace, ma le prime vittime di una guerra. Se [la situazione, N.d.T.] si aggraverà verso una guerra, ogni luogo sarà a rischio”.
Anche se il Pakistan nega che truppe indiane abbiano attraversato il suo confine, ha condannato “l’aggressione non provocata” del suo vicino e sabato il suo inviato alle Nazioni Unite ha chiesto a Ban Ki-Moon, il Segretario Generale dell’organismo internazionale, di intervenire personalmente.
Ban ha esortato entrambe le parti a risolvere diplomaticamente la lite e si è offerto di mediare nel caso in cui entrambe le parti siano d’accordo.
Sia il Foreign Office britannico sia il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti hanno inoltre rilasciato dichiarazioni, invitando gli avversari dotati di armi nucleari a cercare una soluzione pacifica.
India e Pakistan hanno combattuto due guerre per il Kashmir sin dal momento della partizione nel 1947. Entrambi controllano parti del Kashmir, ma lo rivendicano nella sua interezza.