di Sadek Sahraoui
Libera traduzione da: algeriepatriotique, mars 12, 2018 – 3:46
La stampa svizzera riferisce che un’insolita tensione circonda l’elezione del prossimo Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale per le Migrazioni (OIM), con sede a Ginevra. Il motivo? Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump avrebbe insistito nel mettere a capo di questa organizzazione dell’ONU Ken Isaacs [foto sopra, N.d.T.], 65 anni, attuale Vice Presidente di Samaritan’s Purse, organizzazione cristiana [evangelica della Carolina del Nord, N.d.T.] di soccorso. Il problema sta nel fatto che questo personaggio è noto per avere una personalità controversa. È stato persino ripreso più volte per i suoi commenti su Islam e Musulmani.
L’elezione del prossimo capo dell’OIM è prevista per il 29 giugno. In passato, il voto è stato spesso una mera formalità per il candidato sostenuto dagli Stati Uniti. Una pratica accettata da tutti vuole, infatti, che la carica di Direttore Generale spetti al Paese che contribuisce maggiormente al finanziamento dell’Organizzazione. In questo caso, gli Stati Uniti.
Questa volta, riferisce la stampa svizzera, non è così scontato che i 169 Paesi membri dell’OIM accettino di firmare un assegno in bianco al candidato designato dalla Casa Bianca per succedere a William Lacy Swing [della Carolina del Nord, N.d.T.], un ex diplomatico di carriera in carica dal 2008. Per molti, Ken Isaacs non è degno di dirigere un’agenzia delle Nazioni Unite.
I media svizzeri riportano che i loro colleghi americani al Washington Post sono stati i primi a scoprire le diatribe islamofobiche di Ken Isaacs. Non più tardi del giugno 2017, subito dopo l’attacco terroristico al London Bridge, questi scrive: “Se leggete il Corano, saprete che questo è esattamente ciò che la fede musulmana ordina ai fedeli”. Da allora, a quanto pare, Ken Isaacs si è scusato. “Tuttavia, la sostanza dei suoi pensieri sulla questione della migrazione o dei cambiamenti climatici – cui non crede – corrisponde a quella di Donald Trump. E questo è il problema”, sottolinea un giornalista svizzero.