Elaborazione da fonte: Nicholas Milton and Jason Burke, theguardian.com,
Dopo aver sfiorato una netta maggioranza nelle elezioni presidenziali, il primo Presidente delle Maldive eletto democraticamente (poi spodestato nel 2012 in quello che aveva definito un colpo di stato) deve affrontare il ballottaggio contro un fratello di Maumoon `Abdu’l Gayoom, ex uomo forte del Paese.
Funzionari elettorali hanno annunciato che sabato scorso Moḥamed Nasheed, candidato del Partito Democratico delle Maldive, ha ricevuto il 45% dei voti, non sufficienti per vincere al primo turno. I veterani dei diritti umani e gli attivisti contro i cambiamenti climatici potrebbero trovare difficoltà a garantire una maggioranza al secondo turno, se i suoi tre avversari elettorali il 28 settembre formassero un’alleanza per il ballottaggio.
Nasheed aveva vinto le prime elezioni multipartitiche del Paese nel 2008, dopo 30 anni di governo autocratico. Per riconquistare la Presidenza dovrà ora sconfiggere ‘Abdullāh Yameen, esponente del Partito Progressista delle Maldive. Sabato Yameen ha ottenuto il 25%, mentre l’imprenditore Qāsim Ibrahim, uno degli uomini più ricchi della Maldive e candidato del Partito Repubblicano, è arrivato al terzo posto con il 24%. Secondo i risultati ufficiali, il Presidente in carica Moḥamed Waheed Hassan ha concluso al 5%.
La nazione-arcipelago dell’Oceano Indiano è in fermento politico da quando Nasheed ha ordinato ai militari di arrestare un giudice anziano da lui accusato di parzialità. Ne sono seguite settimane di proteste pubbliche e alla fine Nasheed si è dimesso nel febbraio dello scorso anno, sostenendo di essere stato estromesso sotto la minaccia delle armi da parte delle forze di sicurezza e dei politici sostenuti da Gayoom.
L’elezione ha registrato una affluenza alle urne dell’88%, rispetto all’85% nel 2008. Sfide difficili da affrontare per il prossimo Presidente comprendono un aumento della ideologia islamista, le violazioni dei diritti umani e la mancanza di fiducia degli investitori dopo che il governo di Waheed ha annullato il più grande progetto di investimento estero del Paese con l’indiana GMR Infrastructure. L’instabilità politica ha colpito il turismo, che rappresenta più di un quarto del PIL, e la crescita è rallentata drasticamente negli ultimi anni.
Anche se una commissione garantita dal Commonwealth ha rigettato la sua affermazione, Nasheed ha ripetutamente respinto come illegale il governo di Waheed, il suo ex Vice Presidente che ha assunto la massima carica. Transparency Maldives, un monitor elettorale indipendente, ha detto che, a parte piccole lamentele di violenza il processo elettorale al primo turno è stato libero e tranquillo, anche se si teme che il secondo turno a fine mese potrebbe essere rovinato dalla violenza. L’elezione contrappone Nasheed e il suo Partito Democratico delle Maldive, ampiamente di sinistra, contro partiti e candidati più conservatori e orientate al mercato. Gli osservatori sostengono che è probabile che i sostenitori della terza e quarta posizione del primo turno voteranno contro Nasheed.
L’identità religiosa del Paese, prevalentemente musulmano sunnita, è stata una questione importante nelle elezioni e nella politica caotica sin dal 2008. Nasheed, che ha ad alta voce sostenuto una forma moderata di pensiero e di pratica musulmana, è stato attaccato dagli avversari come anti-islamico. Molti dei sostenitori dell’ex Presidente avevano previsto una schiacciante vittoria al primo turno, che lo avrebbe portato a un immediato ritorno al potere.
Moḥamed Aslam, un membro anziano del Partito Democratico delle Maldive ed ex Ministro del Settore Residenziale e dell’Ambiente, ha detto che il suo partito non ha ottenuto i voti previsti a Male, la capitale, una delle roccaforti di Nasheed. Nasheed aveva sostenuto in precedenza di avere il sostegno nelle file dei militari e della polizia, esprimendo fiducia che avrebbe ottenuto almeno la metà dei voti per vincere al primo turno.
“Ci aspettavamo di andare ad un secondo turno, quindi non siamo rimasti delusi” ha detto Amina Faina, una commessa che ha votato per Yameen. “Ci sarà molto vicino. Ma un governo di unità sotto Yameen sarebbe molto più islamico ed è quello di cui le Maldive hanno bisogno”.
