In quattro guideranno il Paese verso le elezioni nazionali di dicembre
Libera traduzione da: Anadolu Agency, 06.02.2021
I membri del Libyan Political Dialogue Forum hanno votato venerdì a Ginevra per selezionare i capi dell’autorità esecutiva libica che guiderà la nazione nord-africana verso le elezioni di dicembre.
Quattro liste includevano i candidati per le cariche esecutive più importanti della Libia, che hanno gareggiato per dirigere il potere esecutivo nel prossimo periodo di transizione.
La lista vincente conteneva quattro nuovi personaggi guidati da Moḥamed Yūnus al-Menfi [foto a lato, N.d.T.], candidato come Presidente del Consiglio Presidenziale [l’organismo che svolge le funzioni di Capo di Stato e di comando dell’Esercito Nazionale Libico, N.d.T.]; Mūsā al-Koni e ʿAbdullāh Ḥuseyn al-Lafi, candidati come membri del Consiglio Presidenziale; e ʿAbdul Hamid Moḥammed Dbeibah, candidato come Primo Ministro.
ʿAbdul Hamid Moḥammed Dbeibah
Dbeibah [foto sotto da https://www.almowaten.net/2021/02/, N.d.T.] è nato nel 1958 a Misurata, nel nord-ovest della Libia, ed è conosciuto come un influente uomo d’affari nel campo delle costruzioni. È un indipendente accettato dagli ambienti politici libici.
Dopo la Rivoluzione Libica che ha estromesso il regime di Mu‘ammar Gheddafi nel febbraio 2011, ha guidato la più antica squadra di calcio libica, il Club Al-Ittihād [Unità, N.d.T.].
Dbeibah ha fondato il movimento Libya al-Mustaqbal (Libia del Futuro) e ha il sostegno delle tribù occidentali.
Ha conseguito un master in ingegneria in Canada.
Moḥamed Yūnus al-Menfi
Menfi, originario della regione di Tobruk, è stato membro del Congresso Generale Nazionale libico che ha guidato il Paese tra il 2012 e il 2014, dopo la Rivoluzione di febbraio.
In precedenza aveva espresso sostegno al governo di Fāyiz as-Sarraj e respinto l’offensiva del signore della guerra Khalīfa Ḥaftar su Tripoli nel 2019.
Menfi è stato Ambasciatore libico ad Atene prima che gli fosse chiesto di lasciare la Grecia dopo la firma dell’accordo marittimo turco-libico.
Ha detto che il processo di pace in Libia richiede più passaggi rispetto al cessate il fuoco e che il Paese ha bisogno di una visione politica, diplomatica e sociale per superare le sue sfide.
Ha anche sottolineato che l’establishment militare deve essere subordinato ad un’autorità civile che favorisca gli interessi del popolo libico.
Mūsā al-Koni
Koni appartiene alla tribù Tuareg. Nel precedente regime di Gheddafi è stato Console Generale della Libia in Mali.
Si è dimesso da diplomatico dopo che Gheddafi gli aveva chiesto di reclutare combattenti tuareg contro la Rivoluzione.
Ha poi aderito alla Rivoluzione e, dopo aver liberato diverse aree dal regime di Gheddafi, ha raggiunto Bengasi per entrare a far parte del Consiglio Nazionale di Transizione [il predecessore del Congresso Generale Nazionale, N.d.T.] formato nel febbraio 2011.
È stato eletto al Congresso Generale Nazionale libico, quindi alla Camera dei Rappresentanti nell’agosto 2014.
Una volta formato il Consiglio Presidenziale nel 2016, ne è stato nominato Vice Presidente in rappresentanza della Libia meridionale. Ma si è dimesso a causa delle accuse contro il governo Sarraj di gestione fallimentare.
ʿAbdullāh Ḥuseyn al-Lafi
Lafi è membro della Camera dei Rappresentanti originario di Zāwiya, nella Libia occidentale.
Ha espresso il suo rifiuto all’offensiva di Ḥaftar e in diverse occasioni ha invitato i Libici rivali a privilegiare la voce della saggezza per il bene dell’unità del Paese.
Il Libyan Political Dialogue Forum [foto sopra, N.d.T.] che ha eletto i quattro capi dell’autorità esecutiva è stato varato il 9 novembre scorso in Tunisia per trovare una soluzione politica alla crisi libica sotto la guida della Missione di Sostegno delle Nazioni Unite in Libia.
Il Forum è composto da 74 membri, che rappresentano le tre principali regioni della Libia: Tripolitania (ovest), Cirenaica (est) e Fezzan (sud).