Libera traduzione da: Pakistan Kakhudahafiz, October 22, 2016
Venerdì a Roma centinaia di Musulmani hanno pregato accanto al Colosseo per protestare contro la chiusura di moschee improvvisate, chiedendo alle autorità cittadine di proteggere i loro diritti religiosi.
I fedeli si sono inginocchiati sulle stuoie di preghiera sulla pavimentazione poco distante dall’antico anfiteatro. Alcuni cartelli avevano le scritte “Pace” e “Aprite le moschee”.
Almeno 1,6 milioni di Musulmani vivono in Italia, ma ci sono solo poche moschee ufficialmente registrate come tali presso il governo.
La maggior parte del culto ha luogo in case e centri culturali islamici – uno sviluppo che alcuni politici di destra ritengono difficile da controllare, aumentando il rischio di radicalizzazione, in particolare a seguito di attacchi di militanti in tutta Europa.
Il Ministro dell’Interno Angelino Alfano ha detto in agosto che “mini moschee in garage” non dovrebbero essere consentite.
Il gruppo per i diritti che ha organizzato la manifestazione, l’Associazione Dhuumcatu [L’associazione dei Bengalesi in Italia aperta a Roma nel 1992 e che si occupa di assistenza legale a cittadini immigrati e italiani, N.d.T.], ha detto che negli ultimi mesi la polizia ha chiuso tre moschee improvvisate a Roma.
Apponendo cartelli su un lampione vicino al Colosseo, Sikdir Bulbul, un 41enne cittadino italiano nato in Bangladesh che vive a Roma da 16 anni, ha detto che la moschea che ha contribuito a creare nel 2012 è stata chiusa a settembre.
“La preghiera del venerdì è molto importante per noi, così oggi siamo venuti al Colosseo. Altrimenti dove altro possiamo pregare?”, ha detto.
Un portavoce del Comune non ha voluto rilasciare commenti.
Giorgia Meloni, esponente romana del partito di destra Fratelli d’Italia che è arrivata terza alle elezioni del sindaco di quest’anno, ha chiesto che i Musulmani siano obbligati a pregare in Italiano.
L’associazione Dhuumcatu [nella foto sopra, una sua recente manifestazione a Roma, N.d.T.] ha detto che servono regole più chiare su come aprire moschee.
“Siamo stufi della criminalizzazione dei nostri luoghi di culto”, si legge sulla sua pagina Facebook. “Non esiste una normativa di riferimento, e non possiamo inventarci soluzioni in autonomia dalle amministrazioni”.
