La Germania, patria di 4 milioni di Musulmani, ha appena ottenuto il suo primo istituto di credito aderente alla Sharī’a
Elaborazione da fonti: Deutsche Welle, 21.07.2015, Daily Sabah, July 2, 2015
Se, secondo il Corano, il commercio è consentito, ma far pagare interessi è opera di Satana, questo renderebbe la maggior parte dei banchieri occidentali poco più che diabolici.
Ma prendere una commissione sui soldi che presta non è come la prima banca islamica a operare in Germania, la Kuveyt Türk (KT) Bank, che ha aperto a Francoforte lunedì scorso, guadagnerà il suo denaro.
Invece, la banca di proprietà turca acquisirà, per esempio, una parte della proprietà e la venderà a un potenziale proprietario immobiliare a un prezzo più elevato – il che non sarebbe tecnicamente imposizione di interesse. La somma può anche essere pagata a rate.
KT Bank è una controllata di KT Katilim Bankasi, con sede a Istanbul, e opera come società di servizi finanziari nella città tedesca di Mannheim da cinque anni. All’inizio dell’anno ha ricevuto la licenza bancaria dal Supervisore Finanziario Federale tedesco BaFin.
Le banche che operano in base alla legge islamica non effettuano investimenti speculativi o investimenti in imprese che non siano coinvolte nelle regole islamiche. Gli interessi non possono essere imposti sui prestiti, anche se la banca può acquistare beni da un cliente e poi rivenderli per un profitto.
Il prestito viene effettuato, come per le banche tradizionali, incidendo sui depositi dei risparmiatori. Ai clienti individuali viene poi data una quota dei rendimenti medi ottenuti da operazioni di credito della banca. Questo “interesse”, tuttavia, non è attribuito secondo la quantità di denaro che un cliente ha in banca.
Ma questo non è l’unico principio di banking compatibile con la Sharī’a, il quale è basato sul versetto 275 della II sura al-Baqara del Corano. Gli investimenti per commercio di armi, alcool, gioco d’azzardo, tabacco e prostituzione sono vietati – non che le banche abituali siano necessariamente investitori in questi campi.
Nonostante tutto questo, alcuni analisti hanno rilevato poca differenza tra questa pratica e le tradizionali operazioni di prestito in Occidente.
Kemal Ozan, Presidente del Consiglio d’Amministrazione della Kuveyt Türk, ha detto che c’è potenzialmente una grande richiesta di servizi della sua istituzione, soprattutto tra i quattro milioni di Musulmani che vivono in Germania. “La nostra ricerca di mercato ha dimostrato che il 21 per cento dei Musulmani in questo Paese avrebbe visto una banca islamica come loro naturale banca di famiglia” ha detto. Analisi precedenti di mercato hanno indicato un potenziale volume di mercato di 1,6 miliardi di euro (1,73 miliardi di dollari).
Ugurlu Soylu, Direttore Generale di KT Bank, dice che stimolerà l’economia reale. “In conclusione, per i nostri clienti non c’è differenza nel pagare qualcosa con oneri finanziari” ha detto Soylu all’agenzia di stampa tedesca Deutsche Presse-Agentur (DPA).
Un vantaggio del pool system, ha detto, è che i rischi sono più equamente distribuiti e quindi un crollo totale del sistema è meno probabile.
La finanza islamica ha tardato a prendere piede in Europa, a causa di una frammentazione del mercato e della mancanza di normative specifiche di settore.
La Gran Bretagna rimane il principale fulcro della finanza islamica in Europa, con cinque banche islamiche a pieno titolo; un’impresa lussemburghese è pronta a lanciare un istituto di credito islamico proprio. Nel 2004 lo Stato tedesco della Sassonia-Anhalt ha raccolto 100 milioni di euro attraverso bond islamici.
