Egitto – Sīsī impone l’obbligo del permesso di viaggio anche al Grand Imām di Al-Azhar

Al-Azhar è la più alta sede di studi musulmani sunniti ed è considerata un’associazione completamente indipendente

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Libera traduzione da: Al-Monitor, January 29, 2019

Il 15 gennaio scorso il Presidente egiziano ʿAbd al-Fattāḥ as-Sīsī [nella foto sopra con lo Shaykh Aḥmad Muḥammad Aḥmad aṭ-Ṭayyib, Grand Imām di Al-Azhar, N.d.T.] ha emesso il Decreto Presidenziale n. 23 del 2019 che regola il viaggio degli alti funzionari che si recano all’estero in missione ufficiale. Secondo questo decreto ai funzionari statali di alto livello non sarà permesso di viaggiare senza ottenere il permesso di Sīsī, una questione che ha scatenato un acceso dibattito sulle ragioni-chiave che si nascondono dietro questa decisione.

Il primo articolo del Decreto Presidenziale stabilisce che il permesso di recarsi all’estero in missioni ufficiali o di carattere lavorativo deve essere approvato dal Presidente della Repubblica. Il decreto si applica al Primo Ministro, ai suoi vice e ai Ministri della Difesa, dell’Interno, della Giustizia e degli Affari Esteri. Si applica anche ai capi delle autorità indipendenti e delle agenzie di controllo e sicurezza e ai loro vice.

Gli altri ministri devono ottenere il permesso dal Primo Ministro.

Anche coloro che ricoprono cariche con lo stesso rango di un primo ministro o dei suoi vice sono soggetti alle disposizioni del primo articolo. In Egitto i funzionari che ricoprono cariche equivalenti al Primo Ministro includono il Grand Imām di Al-Azhar, il Presidente del Parlamento e il Capo del Consiglio Supremo della Magistratura [l’organo responsabile per gli affari amministrativi della Magistratura ordinaria, N.d.T.].

I funzionari che non sono menzionati nel primo articolo, come governatori, vice governatori e capi di consigli nazionali, di agenzie pubbliche e di società di partecipazione, devono ottenere il permesso del Primo Ministro prima di recarsi all’estero come previsto dal nuovo decreto. Il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, registrando reazioni contrastanti.

Secondo il nuovo decreto, i funzionari devono presentare tutti i dettagli dei loro viaggi, inclusi l’effettivo scopo e la durata. Poi devono aspettare l’approvazione del Presidente o del Primo Ministro. Prima di questo decreto, solo i funzionari del potere esecutivo dovevano ottenere l’approvazione da parte del Presidente o del Primo Ministro. Ma ora nuove entità legislative, di vigilanza e indipendenti sono sottoposte alle disposizioni del decreto.

Parlando con Al-Monitor, la parlamentare [copta, N.d.T.] Suzy Nashed ha detto che le affermazioni secondo cui questa decisione mirerebbe a minare la libertà di alcuni funzionari è una “esagerazione”.

“La decisione non è altro che una regolamentazione del viaggio degli alti funzionari per considerazioni finanziarie e amministrative. Mira solo a contenere le spese di viaggio che aumentano l’onere finanziario a carico del bilancio dello Stato. Gli stessi Egiziani hanno chiesto più volte di non sprecare fondi pubblici per viaggi all’estero dei funzionari”, ha sostenuto la Nashed, membro della Commissione parlamentare per gli Affari Legislativi e Costituzionali.

Riguardo alla costituzionalità di questo decreto, la Nashed ha sottolineato che la decisione è costituzionale, in quanto rientra nei poteri del Presidente dell’Esecutivo, in conformità con le disposizioni della Costituzione del 2014. “È diritto del Presidente conoscere tutto sui viaggi all’estero dei funzionari, per garantire la serietà di tali missioni”, ha aggiunto.

Nel frattempo, un fiume di messaggi ha inondato i social media, mettendo a confronto la decisione di Sīsī con il Decreto Presidenziale n. 140 del 1972 emanato dall’ex Presidente Anwār as-Sādāt con l’obiettivo principale di regolare i viaggi degli alti funzionari dello Stato.

Nel 1972 il Presidente Sādāt emise un decreto presidenziale che proibiva il viaggio dei Ministri o dei loro vice, tranne nei casi di estrema necessità e con il suo consenso. Con il Decreto di Sādāt i Vice Ministri e i capi degli enti pubblici dovevano ottenere il permesso dal Primo Ministro. Il Decreto del 1972 sarà ora sostituito dal Decreto di Sīsī.

Tuttavia, un professore di Diritto Costituzionale di una delle università pubbliche egiziane che ha rifiutato di menzionare il suo nome e l’università in cui lavora, ha sottolineato la netta differenza tra il Decreto di Sīsī e quello di Sādāt. La differenza consiste nell’individuazione di coloro che sono soggetti al Decreto.

“Il Decreto di Sādāt si applica solo ai funzionari del potere esecutivo. Ma, con una decisione rivoluzionaria, Sīsī ha emesso un decreto che si applica ai capi di organismi indipendenti”, ha detto ad Al-Monitor.

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Per esempio, Al-Azhar [foto sopra, N.d.T.] è la più alta sede di studi musulmani sunniti ed è considerata un’associazione completamente indipendente. Tuttavia, il Grand Imām sarà soggetto al decreto poiché detiene una carica dello stesso grado del Primo Ministro.

Il professore ha aggiunto: “Inoltre, il Presidente del Parlamento deriva il suo potere dal popolo, non dal Presidente. Il Parlamento è un’entità legislativa e di vigilanza. Tuttavia, il suo Presidente non può viaggiare senza il permesso del Capo dell’Esecutivo, il Presidente”.

Cercando di difendere il Decreto di Sīsī, il 15 gennaio scorso il conduttore televisivo Moḥamed el-Baz ha detto nel suo talk show 90 Minuti che questo decreto non è il primo del suo genere nella storia dell’Egitto. Ha continuato dicendo che il deposto Presidente Hosnī Mubārak destituì l’ex Ministro della Sanità [e Premio 1999 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, N.d.T.] Ismā’īl Sallam dopo aver scoperto che aveva effettuato un viaggio senza avere ottenuto il suo permesso.

Amna Nosseir, parlamentare e professore di Filosofia Islamica presso l’Università Al-Azhar, ha dichiarato ad Al-Monitor che questa decisione non dovrebbe essere affrontata con tale sensibilità. “Non sottovaluta né indebolisce i funzionari. Nuoce informare il direttore del proprio programma di viaggio per ottenere il suo consenso?”, si chiede.

Ancora più importante, la Nosseir ha messo in rilievo tutte le affermazioni secondo cui questo decreto ha come obiettivo il Grand Imām di Al-Azhar. “Il Presidente Sīsī rispetta molto il Grand Imām. Condividono la stessa visione. È ora di smetterla di diffondere voci infondate”, ha concluso.

 

* Amira Sayed Ahmed è una giornalista indipendente con sede al Cairo e redattrice full-time di notizie locali presso The Egyptian Gazette, il più antico quotidiano in lingua inglese del Cairo. Dal 2013 scrive di questioni politiche, sociali e culturali in Egitto.

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