Elaborazione da fonte: Panapress, 28 december 2013, 16:19:14
Human Rights Watch (HRW), in un rapporto pubblicato oggi, ha affermato che le misure adottate dal governo egiziano per etichettare la Fratellanza Musulmana come gruppo ”terroristico” sono state guidate politicamente e “finalizzate ad ampliare la repressione verso le pacifiche attività della Fratellanza”. Secondo l’egiziano Daily News, il rapporto ha seguito la decisione governativa del 25 dicembre, dopo il bombardamento di una stazione di polizia a Manṣūra, che ha provocato 16 morti e oltre 130 feriti.
HRW ha chiesto il ritiro immediato della decisione, sostenendo: “Il governo ha accusato i Fratelli Musulmani per l’esplosione, senza indagare o fornire alcuna prova”. E ha aggiunto: “La Fratellanza ha condannato l’esplosione, chiedendo che «gli autori di questo crimine siano assicurati alla giustizia». Jamā’at Anṣār Bayt al-Maqdis (Gruppo dei Sostenitori della Casa del Tempio / Gerusalemme, n.d.r.), basato in Sinai, ha pubblicato un comunicato on line, rivendicando la responsabilità dell’attacco”.
Il gruppo newyorkese ha detto che l’etichettatura amministrativa è stata il punto focale e l’ultima di una serie di azioni repressive contro i Fratelli Musulmani. Recenti azioni contro la Fratellanza pare abbiano incluso il congelamento dei beni appartenenti a oltre 130 dirigenti e a 1.055 organizzazioni non governative (ONG) collegate alla Fratellanza.
Tamara Alrifa, portavoce egiziana di HRW, ha detto: “Se il governo afferma che (la designazione terroristica) non è (politicamente motivata), si dovrebbero portare avanti le prove, promuovere un regolare processo e condurre le persone davanti un tribunale. Anche etichettando un’organizzazione come terroristica, di per sé non la si accusa de facto di qualcosa. Sono gli individui che sono responsabili degli atti, non un intero gruppo. E questi individui dovrebbero essere comunque portati davanti a un tribunale”.
L’egiziano Daily News ha riferito che, con la nuova identificazione terroristica, chi partecipa a manifestazioni della Fratellanza Musulmana rischia fino a cinque anni di carcere, mentre i leader di queste manifestazioni potrebbero subire la pena di morte.
