di Alain Serge
Libera traduzione da: Oeil d’Afrique, 18 Avr, 2016 È ormai amore ritrovato tra Patrice Talon (a sinistra nella foto in alto) e Boni Yayi (a destra), due amici divisi per tre anni da una disputa politica sulla poltrona presidenziale. Il primo, schierato contro le ambizioni di conservazione del potere del secondo, era stato accusato di tentato avvelenamento ed era stato costretto all’esilio.
Talon alla fine succederà a Boni alla testa del Benin, dopo aver battuto il suo Primo Ministro [alle elezioni del 20 marzo scorso, N.d.T.]. E mentre molti attribuivano al nuovo Presidente intenzioni di vendetta, Patrice Talon si è impegnato a risolvere le controversie con il suo ex amico per avere mano libera nello svolgimento del proprio mandato a capo del Benin. Ciò che è stato fatto sotto la guida di Alassane Ouattara e Faure Gnassingbé. L’incontro di riconciliazione di lunedì tra Patrice Talon e Boni Yayi del Benin ad Abidjan ha mantenuto tutte le sue promesse. Il Capo dello Stato ivoriano Alassane Ouattara (a destra nella foto sotto) e il suo omologo del Togo Faure Gnassingbé (a sinistra) hanno interpretato il ruolo di facilitatori. D’altra parte, è Faure Gnassingbé che ha garantito l’arrivo di Boni Yayi ad Abidjan. L’ex Capo di Stato del Benin, che ormai vive a Lomé, è salito a bordo del Fokker presidenziale del Presidente togolese per corrispondere all’appuntamento.
Faure Gnassingbé e l’ex Presidente del Benin Boni Yayi sono stati accolti all’aeroporto di Abidjan dal Ministro dell’Interno ivoriano Hamed Bakayoko, prima di essere condotti alla residenza del Capo dello Stato Alassane Ouattara.
L’uomo d’affari Patrice Talon (nella foto a lato), prima della sua elezione alla guida del Benin, è stato un potente uomo della vita economica del Benin. Poi diverrà il nemico di Boni Yayi. Colui che aveva finanziato le due campagne presidenziali di Boni Yayi, è stato accusato di essere la mente di un tentativo di avvelenamento del Presidente nel 2012 e poi di essere coinvolto in un attentato alla sicurezza dello Stato a febbraio 2013. Formulazione classica in diversi Paesi africani per affondare gli avversari di peso.
Per molti, Boni Yayi, sentendosi minacciato, ha voluto giocare la carta della riconciliazione con Patrice Talon.
I due si sono salutati calorosamente lunedì ad Abidjan in presenza di Alassane Ouattara e Faure Gnassingbé.
“Ringrazio i Presidenti Faure e Alassane per il sostegno che abbiamo ricevuto. Il tempo che abbiamo appena trascorso insieme è una testimonianza della loro leadership. Mi impegno con Boni Yayi ad essere un buon Presidente e assicuro che darò il meglio di me stesso per garantire al Benin e all’intera regione un’atmosfera di solidarietà e di pace. Gli intrighi della competizione politica non prevarranno sul nostro dovere di lavorare per la pace”, ha dichiarato Patrice Talon al termine della riunione.
Stessa cosa per Boni Yayi, che ha ringraziato gli altri Presidenti per la giornata trascorsa insieme.
“Ci siamo incontrati in conformità allo spirito prevalente nella regione. È una gioia per me accogliere i miei fratelli. I nostri Paesi sono membri del Consiglio dell’Intesa [l’organizzazione regionale per la cooperazione nell’Africa Occidentale nata nel 1959, N.d.T.]. Facciamo in modo di rafforzare la cooperazione tra i nostri Stati. Vorrei dire al Presidente Talon che siamo orgogliosi del suo percorso e dire a Sem Boni Yayi che il Benin è in buone mani con il Presidente Patrice Talon”, ha accennato Alassane Ouattara, che ha anche espresso la sua gratitudine al Presidente del Togo Faure Gnassingbé.