Elaborazione da fonte: Ferdous Ahmad Bhuiya, OnIslam Correspondent, Thursday, 11 April 2013, 00:00
“L’attuale governo laico sta attaccando l’Islam per soddisfare gruppi di sinistra e laica” ha detto `Abdul Kader, Coordinatore del Centro per lo Studio della Pace e della Sicurezza di Dacca. “Il governo dell’Awami League e del Primo Ministro Sheikh Hasina ha trasformato il Paese in uno Stato di polizia e infastidisce l’opposizione, in particolare i movimenti e i partiti islamici, al fine di creare le premesse per la crescita delle forze laiche ed atee”.
Il Professore Mujahidul Islam, un insegnante senior dell’Università di Dacca, condivide la stessa opinione e descrive il tentativo del governo di vietare la politica islamica in Bangladesh come “antidemocratico e incostituzionale”. Si dice d’accordo anche Golam Mostafa Bhuiyan, Segretario Generale del partito di opposizione Bangladesh NAP, il quale ritiene che i tentativi di reintrodurre la laicità nella Costituzione sarebbero un grosso errore da parte del governo.
Il Bangladesh è in stato in agitazione a causa del processo ai leaders islamisti per presunti crimini di guerra durante la guerra d’indipendenza del 1971. La tensione si è ulteriormente intensificata a causa di contenuti postati da bloggers sui social networks, che sono stati considerati come diffamatori dell’Islam e del Profeta.
Le agitazioni hanno anche fatto seguito agli emendamenti costituzionali che vorrebbero eliminare i principi della fede in Allah, come invece sancisce la Costituzione del Bangladesh.
La Nazione è la terza più grande del mondo in quanto a popolazione musulmana, con circa 148 milioni di fedeli.