Algeria-Marocco: non funziona più nulla

di Sabah Lebbar*

Libera traduzione da: The North Africa Post, October 31, 2013

I rapporti tra i due fratelli nemici maghrebini, il Marocco e l’Algeria, hanno assunto una brutta piega dopo che il Presidente algerino ‘Abdelaziz Bouteflika ha chiesto l’istituzione di un meccanismo per monitorare i diritti umani nel Sahara Occidentale, un territorio la cui indipendenza è rivendicata dal Fronte Polisario.

L’appello è stato immediatamente denunciato dal Marocco e, per rendere chiara la sua posizione verso l’Algeria, Rabat ha richiamato il proprio ambasciatore ad Algeri per consultazioni.

Il Ministero degli Esteri marocchino ha spiegato in un comunicato pubblicato mercoledì che la decisione di richiamare l’ambasciatore è stata presa “in risposta ai ripetuti atti algerini di provocazione e di ostilità nei confronti del Regno, in particolare per quanto riguarda la vertenza regionale sul Sahara marocchino”.

La dichiarazione ha criticato aspramente il messaggio che il Presidente Bouteflika ha inviato lunedì a un convegno di solidarietà con i Sahrawi convocato ad Abuja, in cui ha sottolineato che “la necessità di istituire un meccanismo di monitoraggio dei diritti umani nel Sahara Occidentale è più attuale che mai” e che “l’ampliamento del mandato della MINURSO (Missione delle Nazioni Unite per il Referendum nel Sahara Occidentale) per il monitoraggio dei diritti umani è una necessità”.

“Il messaggio del Presidente algerino a una riunione ostile al Marocco illustra questa deliberata volontà (algerina) favorevole all’escalation e conferma questo metodo di seminare ostacoli per mantenere lo status quo” dice la nota.

Il contenuto volutamente provocatorio e l’aggressivo tenore di questo messaggio da parte della massima autorità del Paese mostra chiaramente che l’Algeria è una delle parti della controversia e inequivocabilmente rivela la sua vera strategia basata su una manipolazione politica della nobile causa dei diritti umani, ha aggiunto il Ministero degli Esteri nella sua dichiarazione.

Diversi commentatori sembrano concordare sul fatto che il messaggio di Bouteflika mostri in modo inequivocabile il coinvolgimento del suo Paese nella questione del Sahara, contrariamente alle sue ripetute affermazioni di non avere partecipazione di sorta in questo conflitto, ed evidenzia che il Fronte Polisario è tutt’altro che il protagonista del gioco.

Come ammesso da uno di questi commentatori che è stato citato dai media locali, “l’Algeria è l’unica parte coinvolta nel conflitto del Sahara, mentre il Fronte Polisario è solo un burattino nelle mani del potere algerino”.

Il messaggio di Bouteflika e lo sforzo dell’Algeria di infiammare i membri dell’Unione Africana contro il Marocco sono “una provocazione diretta” e una violazione dell’integrità territoriale del Marocco”.

Mentre alcuni analisti ritengono che il Presidente algerino sia andato troppo lontano quando ha invocato l’ampliamento del mandato della MINURSO, altri ritengono che sia solo un vano tentativo e ricordano che la superpotenza del mondo, gli Stati Uniti, hanno provato a sollevare la questione nell’aprile scorso, ma hanno fatto un passo indietro dopo che il Marocco ha denunciato la mossa. Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, quindi, ha chiuso la discussione e non ha introdotto nella sua Risoluzione 2099 alcuna variazione sulle prerogative della missione ONU, ma piuttosto ha riconosciuto e accolto con favore le misure adottate dal Marocco per promuovere i diritti umani nel Sahara.

Secondo alcuni osservatori, sfidare il Marocco, come ha fatto il Presidente algerino nel suo messaggio alla riunione di Abuja, costituisce una sfida all’intera regione e all’intera comunità internazionale, la quale ha fatto e sta ancora facendo sforzi considerevoli nell’ambito delle Nazioni Unite per dare una soluzione reciprocamente accettabile al lungo conflitto del Sahara Occidentale. Questa sfida è anche prematura, visto che la regione si trova ad affrontare le minacce del terrorismo e della criminalità organizzata, che si stanno diffondendo soprattutto nelle zone fuorilegge e tra i giovani diseredati per i quali il futuro è incerto e deprimente, come nel caso dei giovani che vivono nei campi di Tindouf in suolo algerino.

“Questi atti infelici e ricorrenti vanno contro la volontà sincera del Marocco di stabilire rapporti di fratellanza, cooperazione e vicinato con l’Algeria, di incoraggiare l’integrazione del Maghreb e di soddisfare le numerose sfide lanciate contro la regione” ha sottolineato il Ministero degli Esteri nella sua dichiarazione.

Diversi politici marocchini hanno criticato il messaggio del Presidente algerino come provocatorio e il Partito Istiqlal, un partito nazionalista conservatore, ha anche invitato le autorità “a recuperare” i territori sud-orientali che l’Algeria aveva strappato al Marocco durante il periodo coloniale e che includono Tindouf.

Il Ministro degli Esteri algerino Ramtane Lamamra, che ha invitato alla moderazione, tuttavia, ha considerato l’affermazione del partito Istiqlal come “inammissibile”.

Con questa nuova escalation, non è probabile che le relazioni tra i due fratelli nemici maghrebini migliorino in tempi brevi.

 

* Sabah Lebbar è l’ex capo-ufficio di lingua inglese presso la Maghreb Arabe Press ed è stata la corrispondente marocchina dell’agenzia di notizie a Washington, D.C. per diversi anni. È una nota e stimata corrispondente senior / giornalista nel mondo arabo e negli Stati Uniti e ha fatto lunghe interviste e reportages delle elezioni americane e di grandi eventi in tutto il mondo. È redattore capo del North Africa Post dall’inizio del progetto nel 2012.

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