di Laurel Wamsley*
Libera traduzione da: npr, October 29, 2019,11:03 AM ET
Il Primo Ministro libanese Saʿd Ḥarīrī [foto sopra da Kremlin.ru, N.d.T.] sta rassegnando le dimissioni, dopo quasi due settimane di proteste antigovernative che hanno portato in piazza centinaia di migliaia di Libanesi.
In un discorso televisivo Ḥarīrī ha detto oggi di aver raggiunto un “vicolo cieco” tra le manifestazioni diffuse che hanno paralizzato il Paese.
“Per 13 giorni il popolo libanese ha atteso una decisione per una soluzione politica che fermasse il deterioramento [dell’economia]”, ha detto Ḥarīrī secondo quanto riporta Reuters. “E ho cercato, durante questo periodo, di trovare una via d’uscita, attraverso la quale ascoltare la voce della gente”.
“È tempo per noi di avere un grande shock per affrontare la crisi”, ha detto. “A tutti i partner della vita politica, la nostra responsabilità oggi è come proteggiamo il Libano e rilanciamo la sua economia”.
Le dimissioni di Ḥarīrī costringerebbero effettivamente il Libano a formare un nuovo governo, qualora il Presidente Michel Aoun accettasse le dimissioni.
Le manifestazioni del Libano sono iniziate in risposta alle proposte fiscali del governo, tra cui una per le chiamate su WhatsApp. Ma le proteste si sono trasformate in una richiesta di dimissioni di Ḥarīrī. I disordini nel Paese si affiancano alle manifestazioni in Cile, Iraq e altrove, ma le proteste in Libano si sono distinte per la loro atmosfera decisamente festosa.
Le proteste sono le più grandi manifestazioni nel Paese dal 2005, quando il Primo Ministro Rafīq al-Ḥarīrī [foto sotto, N.d.T.], il padre di Saʿd, è stato assassinato con un’autobomba a Beirut.
* Wamsley è una reporter della redazione di NPR. Si occupa delle ultime notizie per la copertura digitale, i notiziari e le riviste di NPR. È stata la giornalista principale di NPR per il Campionato mondiale di calcio femminile del 2019 in Francia.