Probabili nuove controversie legali
Elaborazione da fonti: Afriquinfos, 3 octobre 2017; 04-10-2017, à 04:04 et 03-10-2017 à 16:58
La Corte Suprema del Benin ha emesso la sua decisione nella causa che opponeva il gruppo Petrolin, la società del beninese Samuel Dossou-Aworet, al gruppo francese Bolloré e allo Stato del Benin in merito alla costruzione e gestione della rete ferroviaria Cotonou-Niamey (mappa in alto dal sito http://petrolingroup.com/en/activities/infrastructures/). Secondo l’AFP, la giustizia ha dato ragione all’uomo d’affari del Benin: “La giustizia del Benin ha respinto l’appello in Cassazione del gruppo francese Bolloré che voleva recuperare la parte ricadente in Benin del progetto ferroviario per collegare Abidjan a Cotonou”. Una lunga controversia quella tra Petrolin e l’industriale francese, il quale è promotore del progetto dell’anello ferroviario che collegherà Benin, Niger, Burkina Faso e Costa d’Avorio.
La decisione della giustizia del Benin autorizza dunque l’impresa di Dossou a recuperare la costruzione di questa ferrovia, da lui ideata e progettata già da qualche anno.
Questi i precedenti. Nel 2008 Benin e Niger lanciano congiuntamente una gara per la costruzione e la gestione in concessione di una linea tra Cotonou e Niamey. La gara è vinta dal gruppo privato Petrolin. Il suo Presidente Fondatore Dossou-Aworet (nella foto sotto) prevede di estendere la linea ad un porto in acque profonde e a dei porti asciutti, Parakou in Benin e Dosso in Niger. La linea può arrivare fino al previsto aeroporto internazionale di Kraké, al confine tra Benin e Nigeria.
Nel 2013 il governo del Presidente Thomas Boni Yayi, cristiano evangelico e politicamente indipendente, solleva Petrolin da questo incarico e lo affida al gruppo Bolloré, attraverso la società Benirail, nel quadro di un partenariato pubblico-privato. Il progetto è poi integrato nel grande progetto ferroviario di Bolloré Africa Logistics: una linea ferroviaria che collegherà Cotonou ad Abidjan via Niamey e Ouagadougou. Un progetto di un miliardo, aveva titolato la stampa nel 2015, in occasione della firma delle convenzioni di concessione per la linea tra Niger e Benin con più di 1.000 chilometri gestiti da Benirail.
Questo provoca forti reazioni da parte di Dossou, che porta il caso davanti alla Corte d’Appello di Cotonou. Vince la causa nel 2015, ma Bolloré non lascia cadere il caso e, a sua volta, lo porta dinanzi alla Corte di Cassazione. La decisione è: “Bolloré deve mettersi da parte”. Da parte del gruppo Bolloré non c’è stata alcuna reazione ufficiale dopo la decisione della Corte Suprema del 29 settembre scorso.
Ma le due parti non hanno forse concluso le loro controversie legali.
Il gruppo Petrolin di Dossou vuole di nuovo adire un tribunale. Secondo il suo avvocato Cyril Djikiui, si tratterebbe di mettere in atto le sanzioni stabilite dalla Corte d’Appello di Cotonou nel 2015: in sintesi, la Corte aveva condannato Bolloré, e di fatto la sua controllata Benirail, proibendole tutti i lavori nelle stazioni e sulla ferrovia, a pena del pagamento di 100 milioni di franchi CFA per ogni giorno d’infrazione.
Secondo l’avvocato, Benirail, detenuta all’80% da Bolloré e al 10% ciascuno dagli Stati di Benin e Niger, non avrebbe rispettato questa sentenza, eseguendo i lavori. A Cotonou, una fonte
assicura che l’azienda non ha fatto alcun lavoro da 2 anni. La linea ferroviaria è utilizzata, si vedono circolare alcuni treni merci tra Cotonou e Parakou, la più grande città nel nord del Paese. Sempre secondo informazioni , l’industriale francese avrebbe la possibilità di adire una corte arbitrale internazionale attraverso un ricorso nel campo del diritto sugli investimenti internazionali.