Libera traduzione da: JakartaGlobe
Venerdì 12 maggio un autorevole ministro ha dichiarato che la predicazione di Ḥizb ut-Tahrir Indonesia (HTI) è stata chiaramente dannosa per la sovranità statale, rilasciando una nota volta a evitare ciò che ha definito “percezioni sbagliate” dell’interdizione prevista per il gruppo islamista radicale.
Le controversie sono sorte da lunedì scorso, quando il governo ha annunciato il piano per sciogliere HTI, un’organizzazione non violenta che cerca di stabilire un Califfato Islamico.
Il Ministro per la Sicurezza Wiranto [ex Generale, Coordinatore degli Affari politici, della Legalità e della Sicurezza e già Presidente del Partito della Coscienza Popolare, d’ispirazione liberal-corporativa, N.d.T.] ha dichiarato che il piano di vietare HTI ha forti motivazioni.
“Sulla base delle nostre osservazioni a lungo termine, con la loro predicazione si sono intromessi nella politica. Questo pone una minaccia alla nostra sovranità politica”, ha dichiarato Wiranto alla stampa nel suo ufficio al centro di Jakarta.
“Dobbiamo essere politicamente sovrani, altrimenti come possiamo mantenerci uniti? Se non siamo uniti, come possiamo creare una società giusta e prospera? La sovranità politica è molto importante, HTI la minaccia chiaramente”, ha detto.
Il governo aveva in precedenza detto di essere pronto a mettere HTI sotto processo, in quanto aveva ottenuto forti evidenze dalla polizia che le attività dell’organizzazione erano in contrasto con l’ideologia di stato e la Costituzione indonesiana.
Wiranto [nella foto sopra, N.d.T.] ha citato rapporti di polizia contro HTI, ma ha rifiutato di fornire ulteriori particolari sul procedimento legale contro il gruppo.
“Sulla base dei rapporti di polizia, la loro esistenza ha prodotto una diffusa opposizione da vari gruppi in varie regioni. Diverse regioni hanno addirittura assistito a conflitti locali”, ha detto.
Il mese scorso la polizia aveva rifiutato di concedere a HTI un permesso per ospitare un forum internazionale a sud di Jakarta, citando le preoccupazioni in materia di sicurezza per la montante opposizione pubblica.
“Se li lasciamo esistere, metteranno in pericolo la nostra sicurezza nazionale, perché [la loro ideologia] si diffonderà e ostacolerà anche il nostro sviluppo nazionale. Non transigeremo”, ha detto Wiranto.
Ḥizb ut-Tahrir è presente in Indonesia dal 1983. Si propone di istituire una teocrazia pan-islamica in tutti i Paesi musulmani.
È stato bandito in almeno 20 Paesi, ha detto Wiranto, citando Egitto, Giordania, Malaysia, Pakistan, Arabia Saudita e Turchia.
In un tono simile, Budi Gunawan, Capo dell’Agenzia Statale d’Intelligence, ha dichiarato che il governo cerca di sciogliere l’organizzazione attraverso una procedura giudiziaria, in quanto la sua ideologia è considerata in contrasto con la Costituzione e la Pancasila [i Cinque Principi, teoria filosofica ufficiale fondativa dello Stato indonesiano, che impone la fede in Dio, ma implica anche le virtù della diversità e della tolleranza, N.d.T.].
“Nell’interesse dello Stato e della sua sovranità, la dissoluzione di HTI è giuridicamente giustificata”, ha detto Budi.
“L’Indonesia non deve certo tollerare movimenti anti-Pancasila o organizzazioni della società civile che sfidano l’ideologia dello Stato”, ha detto Budi, aggiungendo che per motivi di interesse nazionale “le norme di emergenza possono essere applicate in una situazione di pericolo” per mantenere l’unità del Paese.