Canada – La Camera dei Comuni approva mozione contro l’Islamofobia

La parlamentare liberale Iqra Khalid (nella foto a lato), che è musulmana di origine pakistana, ha presentato la mozione nota anche come M-103 lo scorso dicembre, ma questa ha ottenuto rilevanza dopo l’attacco di gennaio a una moschea di Quebec che ha provocato la morte di sei uomini musulmani. “Penso che abbiamo bisogno di continuare a costruire ponti tra i Canadesi e che questo sia solo un modo attraverso cui possiamo farlo”, ha detto la Khalid dopo il voto in Parlamento. Secondo quanto riportato dalla Canadian Broadcasting Corporation (CBC), ha aggiunto: “Sono davvero felice che il voto di oggi abbia dimostrato sostegno a questa mozione e non vedo l’ora che la commissione avvii questo studio”.

La mozione è stata approvata perché il Partito Liberale (che esprime il Primo Ministro Justin Trudeau, nella foto sotto) ha la maggioranza dei seggi ed i suoi parlamentari, assieme a quelli del Nuovo Partito Democratico d’ispirazione social-democratica, l’ha votata. Ma il Partito Conservatore, che rappresenta l’opposizione ufficiale, ha votato contro quasi all’unanimità, con due sole eccezioni.

La mancanza di riferimento ad altre religioni ha portato a manifestazioni sia a favore sia contro la mozione in varie città del Canada. La mozione ha anche prodotto reazioni on-line, petizioni contro e proteste a livello nazionale e ha provocato oltre 50.000 telefonate ed e-mail minacciose contro la Khalid, la quale, leggendo alcuni dei messaggi nel corso del dibattito, ha detto che molti sono stati di “odio diretto, discriminazione diretta e minacce dirette”.

Secondo i media locali, la parlamentare musulmana ha ricevuto minacce di morte dopo la presentazione della M-103. CTV News aveva riferito a febbraio, cioè un mese prima del voto di giovedì, che la polizia era stata costretta a proteggere il suo ufficio.

I critici temevano che indicare l’Islam e non altre religioni – Ebrei, Sikh e Hindu, per esempio – sia stato in sé discriminatorio, che la parola “Islamofobia” non sia stata definita e che potrebbe avere un impatto negativo sulla libertà di parola, ha riferito la CBC.

Secondo il sito web dell’Angus Reid Institute, l’organizzazione di rilevazioni con sede a Vancouver, British Columbia, un sondaggio condotto tra il 13 e il 17 marzo scorso su 1.511 adulti ha rilevato che il 42 per cento degli intervistati avrebbe votato contro la mozione e solo il 29 per cento a favore. “Tre su dieci dicono che la mozione è una minaccia per la libertà di parola dei Canadesi e non avrebbe dovuto essere approvata”, ha riferito l’Istituto.