I clan e gli Stati regionali non ottemperano alle scadenze
Libera traduzione da: Goobjoog News, October 11, 2016
Dopo che i capi clan non hanno rispettato il termine ultimo del 10 ottobre per la presentazione delle liste di delegati che eleggeranno i membri della Camera dei Deputati, è in vista un possibile rinvio delle elezioni, tenendo anche conto che le amministrazioni regionali non stanno ottemperando alla definizione di un nuovo programma.
Sui sei centri regionali in cui i vari clan sono distribuiti, solo quello del Sud-Ovest, i cui clan (in gran parte [i sotto-clan, N.d.T.] Digil e Mirifle) detengono 68 seggi alla Camera, aveva presentato entro il termine una lista di 2.958 delegati che corrispondono a 58 deputati.
Ogni membro della Camera dei Deputati è eletto da 51 delegati. Un’indagine effettuata da Goobjoog News indica che la regione è rimasta con una lista per eleggere soltanto 11 parlamentari, che è l’equivalente di 551 delegati.
Anche se le elezioni della Camera dei Deputati, invece che sulla distribuzione geografica, si basano sul “sistema di clan 4,5” [La formula assegna pari rappresentanza a quelli che considera i quattro “grandi clan” (Darod, Dir, Hawiya, Digil e Mirifle) e assegna la metà della quota di uno dei principali clan a quello che definisce “altri”, N.d.T.], una mappatura dei clan può portare a una distribuzione geografica.
Gli altri clan distribuiti tra Oltregiuba, Puntland e Galmudug devono ancora presentare le loro liste. L’Ufficio elettorale federale FIEIT [Team Federale per l’Attuazione Elettorale Indiretta, N.d.T.] aveva restituito a questi stessi tre Stati regionali le loro liste per la Camera Alta per non aver rispettato la soglia del 30% di rappresentanza femminile.
Una proroga di due giorni, dopo il termine ultimo del 5 ottobre perché le amministrazioni regionali presentassero le liste di delegati, è scaduta senza aver visto le liste. Solo lo Stato del Sud-Ovest, che pure aveva perso la scadenza, ha presentato la sua lista due giorni dopo che l’organismo elettorale aveva certificato che aveva raggiunto la quota del 30% di donne.
Il FIEIT e il Forum della Leadership Nazionale devono ancora accordarsi sui centri elettorali per il Somaliland e lo Stato di Hirshabelle appena formato. Il Team per l’Attuazione Elettorale Indiretta a Livello Statale del Somaliland aveva in precedenza messo in guardia sui problemi politici riguardanti le liste delle Camere Alta e Bassa.
Le elezioni dei membri della della Camera dei Deputati sono in calendario per il 23 ottobre e dureranno fino al 10 novembre, mentre quelle della Camera Alta rimangono incerte anche se un funzionario della FIEIT ha detto a Goobjoog News che avrebbero dovuto concludersi il 10 ottobre.
Funzionari del SIEIT [Team Statale per l’Attuazione Elettorale Indiretta, N.d.T.] di Puntland, Galmudug e Oltregiuba hanno detto a Goobjoog News che sono in procinto di presentare le liste.
Da segnalare che la presentazione delle liste non garantisce il passaggio alla fase successiva. La quota del 30% per le donne rimane una delle maggiori sfide che l’organismo elettorale è chiamato ad affrontare. Qualora i clan non riuscissero a raggiungere la quota che le indicazioni allineano con quella della Camera Alta, allora la FIEIT dovrà respingere altrettante liste per la loro ricostituzione, uno sviluppo che potrebbe preannunciare l’ulteriore rischio di ritardo delle elezioni.
La comunità internazionale aveva avvertito lunedì che un fallimento delle amministrazioni regionali nella ricostituzione delle liste, dopo aver fallito il requisito del 30%, preannuncerebbe il rischio di un ritardo elettorale. I partner internazionali hanno detto in un comunicato: “Il termine di 48 ore deve essere rispettato per consentire alle rispettive assemblee degli Stati membri federali di eleggere i membri della Camera Alta senza comportare ulteriori ritardi nel calendario elettorale generale”.
La FIEIT ha annunciato il mese scorso la proroga di un mese, dopo il fallimento delle scadenze di settembre e ottobre rispettivamente per i parlamentari e il Presidente (nella foto in basso, il Presidente uscente Ḥasan Sheykh Moḥamud). Secondo Costituzione, il mandato del Presidente si è concluso il 10 settembre, mentre quella del Parlamento il 19 agosto.