Sui social network alcuni sono sorpresi della mancanza di emozione internazionale dopo il doppio attentato che ha fatto 44 morti a Beirut il giorno prima degli attentati di Parigi
Libera traduzione da: L’Express, le à
44 morti, oltre 200 feriti. Il 12 novembre Beirut è stata colpita dal più grave attentato dalla fine della guerra civile. Due kamikaze si sono fatti esplodere in un quartiere sciita, roccaforte di Ḥizb Allāh, per conto dell’organizzazione Stato Islamico. Il primo per creare folla, il secondo per fare il maggior numero possibile di vittime. Lutto nazionale. Nessuno ha parlato di “un attacco contro tutta l’umanità e i nostri valori universali”, come ha fatto Barack Obama sugli attacchi di Parigi, anche citando il motto della Repubblica francese: libertà, uguaglianza, fraternità.
Perché questa differenza di trattamento? Su Facebook alcuni ritengono che si tratti di indignazione selettiva. Per il direttore di una ONG di Amsterdam “Parigi sembra vicino a casa per molte persone, mentre Beirut fa pensare a una città straniera, dove niente di buono può accadere”. Lui stesso dice che si sente involontariamente più colpito dagli attentati di Parigi, dove non ha mai messo piede, che per quelli di Beirut, dove soggiorna regolarmente.
“Dove sono gli hashtag #PrayForBeyrouth?” chiede una giovane donna, mentre gli hashtag #PrayForParis si sono diffusi rapidamente su Twitter dopo il 13 novembre.
“Credete che gli attentati ci siano solo a Parigi?
Vogliamo parlare di Beirut? Dove sono #PrayForBeyrouth?” Simplicitas @ Pouupon1 (https://twitter.com/Pouupon1/status/665454763232882688?ref_src=twsrc%5Etfw) 10:02 – 14 Nov 2015
Alcuni ritengono che, mentre gli attentati di Parigi sono condannati unanimemente, quelli di Beirut siano dimenticati. Come se i Parigini avessero più valore degli abitanti della capitale del Libano.
“La gente di Parigi è preziosa come la gente di Beirut. Non condannare un attacco lasciando gli altri nell’ombra. #PrayforParis #PrayForBeirut” Sheikh Akbar @Sheikh__Akbar (https://twitter.com/Sheikh__Akbar/status/665588326863405057?ref_src=twsrc%5Etfw) 18:53 – 14 Nov 2015
È anche vero che altri non hanno ancora sentito parlare degli attentati di Beirut.
“Non sapevo che ci fossero stati attacchi avantieri a Beirut / http://www.cnn.com/2015/11/12/middleeast/beirut-explosions/ …” Nabil Lahrech @Aiekillu (https://twitter.com/Aiekillu/status/665622577084239872?ref_src=twsrc%5Etfw) 21:09 – 14 Nov 2015
Mentre omaggi sono stati resi a Adel Termos (nella foto di apertura), l’eroe musulmano misconosciuto che ha sacrificato la sua vita per impedire l’ingresso di un kamikaze in una moschea.
“Guarda Adel Temos che ha salvato vite a Beirut pri.org/stories/2015-11-13/fathers-split-second-decision-during-bombings-beirut-saved-countless-lives … @snarwani @redpilltimes @joshua_landis @SusanDirgham @cynthiamckinney” brian g @bodhibrian (https://twitter.com/bodhibrian/status/665691873739075585?ref_src=twsrc%5Etfw) 01:44 – 15 Nov 2015 · Sydney, New South Wales, Australia