Elaborazioni da fonti: State Building and Fragility Monitor, February 26, 2015; Business Standard, March 7, 2015, 02:57 IST; Avesta.tj, 2-03-2015, 14:16
Unione delle Comore
È un compito difficile capire chi ha realmente vinto le elezioni parlamentari nell’Unione delle Comore, al di là delle cifre dei risultati ufficiali. I principali contendenti di queste elezioni, l’UPDC (alleanza filo-governativa) e il JUWA (partito che sostiene l’indipendente Aḥmed ‘Abdallāh Moḥamed Sambi, l’ex Presidente delle Comore) aspiravano ad una grande vittoria che nessuno di loro è stato in grado di ottenere, almeno senza dover ricorrere alla rete tradizionale di complesse e apparentemente fragili alleanze. Entrambi i turni delle elezioni parlamentari hanno avuto un’affluenza superiore al 70 %: il primo turno (25 gennaio) ha registrato il 71 % di partecipazione, mentre il secondo turno (22 febbraio) ha raggiunto il 73,05 %.
I risultati provvisori indicavano che l’UPDC (Unione per lo Sviluppo delle Comore) ha conquistato 8 seggi, seguito da vicino dal partito JUWA con 7 seggi. L’RDC (Unione Democratico delle Comore) e la CRC (Convenzione per il Rinnovamento delle Comore) sono riusciti ad ottenere 2 seggi. Il PEC (Partito per l’Accordo delle Comore) e il RHADI (Unione per un’Alternativa di Sviluppo Armonizzato e Integrato) hanno conquistato 1 seggio ciascuno. 3 seggi sono stati conquistati da candidati indipendenti.
L’altro ieri, venerdì 6 marzo, i risultati ufficiali hanno confermato che l’UPDC del Presidente Ikililou Dhoinine ha superato di un seggio il JUWA pro-Sambi, il teologo di cui Dhoinine era stato Vice Presidente dell’Unione tra maggio 2006 e maggio 2011.
Le elezioni parlamentari dell’Unione delle Comore hanno comportato una serie di test. Il primo è stato quello al partito JUWA di Sambi. L’ex Presidente delle Comore punta al tentativo di un ritorno in politica, in vista delle prossime elezioni presidenziali all’inizio del 2016. I risultati delle elezioni parlamentari hanno mostrato che i cittadini delle Comore sono divisi per quanto riguarda il ritorno di Sambi.
Anche gli ambiziosi obiettivi elettorali dell’RDC di ripetere le vittorie delle elezioni parlamentari del passato hanno conosciuto frustrazioni. Il partito Orange di Moḥamed Daoud è stato probabilmente il più grande sconfitto delle elezioni, con nessun candidato eletto e con il leader detenuto per aver perturbato la normalità delle elezioni. Le elezioni sono state anche segnate da scambi di accuse tra dirigenti del JUWA e membri del partito UPDC.
Le elezioni sono state elogiate dagli osservatori internazionali sia dell’Unione Africana sia dell’Organizzazione Internazionale della Francofonia. Gli osservatori hanno lodato la normalità, la trasparenza e la stabilità delle elezioni nel loro complesso. I commenti positivi degli osservatori internazionali potrebbero sembrare eccessivi, tenendo conto delle accuse di illeciti sollevate da diversi partiti (durante la campagna elettorale e gli scrutini), ma sono perfettamente comprensibili se prendiamo in considerazione gli oltre 20 colpi di stato succedutisi dal 1975 nello Stato-arcipelago.
Quello che le elezioni hanno mostrato chiaramente è che il percorso verso il consolidamento democratico dell’Unione delle Comore è ancora lungo e pieno di grandi sfide. Lo Stato-arcipelago deve ancora consolidare l’idea di unità nazionale, modernizzare lo Stato, diminuire le pratiche nepotiste e capire che le elezioni sono solo un meccanismo della democrazia e non la democrazia stessa.
L’Assemblea dell’Unione delle Comore è un Parlamento unicamerale con 33 seggi. 24 seggi sono assegnati dal voto popolare durante i due turni delle elezioni parlamentari. I restanti 9 saranno attribuiti dai 3 Parlamenti regionali (che sono composti in base ai risultati delle elezioni locali): Grande Comore, Ḥunzuwān (o Anjouan) e Mohéli.
Ogni Parlamento regionale ha il potere di nominare 3 consiglieri di Isola. I 24 deputati e i 9 consiglieri di Isola hanno funzioni simili e lo stesso potere nell’Assemblea dell’Unione delle Comore. La differente nomenclatura è usata soprattutto per distinguere quelli eletti dal voto popolare diretto e quelli scelti da loro colleghi (con votazione popolare indiretta).
Tadzhikistan
Il Presidente della Commissione Centrale del Tadzhikistan per le Elezioni e i Referendum (CCER), Shermuḥammad Shohiyon, ha annunciato lunedì 2 marzo scorso i risultati preliminari delle elezioni per la Camera Bassa del Parlamento, tenute il 1° marzo.
La Commissione Elettorale Centrale ha dichiarato che l’87,7 % (3.791.827 persone) dei 4,3 milioni di elettori registrati ha espresso un voto.
Le elezioni per l’Assemblea dei Rappresentanti del Parlamento (Majlisi namoyandagon, la Camera Bassa) si sono tenute per eleggere 63 membri: di questi, 41 sono eletti con sistema maggioritario in collegi uninominali e 22 eletti proporzionalmente sulla base di liste di partiti politici in un’unica circoscrizione a livello nazionale.
Il Presidente del CCER ha detto che, secondo i risultati preliminari, il Partito Popolare Democratico (PDPT) è in testa, con 2.472.267 voti (il 65,2 %), il Partito Agrario del Tadzhikistan (APT) ha ricevuto 450.275 voti (l’11,8 %), il Partito delle Riforme Economiche (PERT) 288.308 voti (il 7,6 %), il Partito Socialista (SPT) 210.328 voti (il 5,5 %), il Partito Comunista (CPT) 87.117 voti (il 2,3 %), il Partito Democratico (DPT) ha ottenuto 64.547 voti (l’1,7 %), il Partito della Rinascita Islamica (IRP) 58.027 voti (l’1,5 %), il Partito Social-Democratico del Tadzhikistan (SDPT) 18.875 voti (lo 0,5 %).
Ai sensi dell’articolo 48 della Legge Costituzionale sulle elezioni per il Parlamento del Tadzhikistan, 4 partiti – DPT, IRP, CPT e SDPT – non hanno superato la soglia del 5 % di sbarramento per la qualificazione.
I seguenti partiti politici hanno conquistato seggi parlamentari: il Partito Popolare Democratico 16 seggi, il Partito Agrario del Tadzhikistan 3 seggi, il Partito delle Riforme Economiche 2 seggi, il Partito Socialista 1 seggio.
Le autorità avevano organizzato 41 circoscrizioni e 3.200 seggi elettorali circoscrizionali, di cui 35 in 27 Paesi stranieri.