Elaborazione da fonti: Asharq al-Awsat, Monday, 1 Dec, 2014; Press TV, Mon Dec 1, 2014 3:5AM GMT
Il Re del Bahrein Ḥamad bin ʿĪsā al-Khalīfa (nella foto sotto a sinistra) ha incaricato il Primo Ministro del Paese (a destra), il Principe Khalīfa bin Salman al-Khalīfa (zio del Sovrano e in carica dal 1970), della formazione di un nuovo governo, dopo l’annuncio finale di domenica 29 novembre dei risultati delle elezioni parlamentari e comunali.
Alle elezioni, che si sono svolte il 22 e 29 novembre registrando l’alta affluenza del 52,6% degli elettori, gli indipendenti hanno conquistato 36 seggi, circa il 90% dei 40 seggi della Camera dei Deputati, la Camera Bassa del Parlamento.
Nonostante il boicottaggio da parte dell’opposizione, guidata soprattutto dal movimento islamista sciita Jam’īyat al-Wifāq al-Waṭanī al-Islāmīyya, 17 indipendenti sciiti hanno conquistato seggi parlamentari. I risultati hanno anche sancito la conquista di 3 seggi da parte di candidati donne e un netto calo dei rappresentanti di partiti politici in Parlamento, in particolare dei partiti sunniti, che hanno conquistato solo 4 seggi.
Il ministro della Giustizia del Bahrein Shaykh Khālid bin ‘Alī al-Khalīfa, che ha presieduto la Commissione Elettorale, ha detto che le elezioni sono state un “grande successo”.
Il nuovo Parlamento per la prima volta potrà votare il programma politico del governo, risultato di emendamenti costituzionali e riforme politiche impostate da Re Ḥamad, a seguito di trattative con i gruppi di opposizione che hanno guidato le proteste nel 2011 per chiedere una maggiore rappresentanza politica. Questo programma deve essere presentato all’esame del Parlamento entro 30 giorni dalla formazione del nuovo governo. Se il Parlamento non approverà il programma, il governo dovrà allora apportare le modifiche necessarie in base alle raccomandazioni dei parlamentari e poi sottoporre il progetto ancora una volta al voto. Un secondo rigetto del programma da parte del Parlamento comporterebbe o le dimissioni del governo o lo scioglimento del Parlamento da parte del Re.
Si prevede che entro la prossima settimana il Re annunci la composizione del Consiglio della Shūrā, la Camera Alta del Parlamento, Assemblea Legislativa i cui membri saranno scelti dal Re stesso, in accordo con la Costituzione del Paese.
Secondo il costume politico del Bahrein, se il capo del Consiglio della Shūrā è un sunnita, il capo della Camera dei Deputati deve essere uno sciita e viceversa.
Il Principale partito di opposizione del Bahrein, la Società Islamica Nazionale al-Wifāq (il suo quartier Generale nella foto sotto), ha rilasciato una dichiarazione sulle elezioni parlamentari nel Paese, dicendo che l’affluenza alle urne al ballottaggio è stata inferiore al 30%.
Al-Wifāq aveva dichiarato lo scorso ottobre che non avrebbe preso parte al voto del 22 novembre, perché il Parlamento non avrebbe avuto abbastanza potere e perché le circoscrizioni elettorali favorivano i musulmani sunniti al governo del Regno.
Il gruppo ha anche detto che la maggioranza del popolo del Bahrein continuerà la sua lunga lotta per la giustizia e la democrazia, finché non siano soddisfatte le sue legittime richieste.
