Elaborazione da fonte: rfi, 07-08-2014, à 20:18
Lo si era creduto morto o nascosto in Algeria. I soldati francesi ne hanno fatto un bersaglio prioritario. Il Tuareg Iyad Ag Ghali (nella foto), nome di guerra Abū al-Faḍl, detto lo stratega, l’ispiratore dell’attacco alla città di Konna (nel nord del Mali) nel gennaio del 2013, è ricomparso. Turbante, barba lunga e baffi rasati, arma automatica in un angolo, il logo di ʾAnṣār ad-Dīn in alto a destra e la bandiera nera dei jihādisti. Iyad Ag Ghali ha parlato 13 minuti in un video che ne dura 24. Dettaglio importante, il combattente non fa riferimento ad AQIM (al-Qāʿida nel Maghreb Islamico). Cita solo il suo gruppo, anche se inattivo dall’intervento militare Serval (Gattopardo).
Iyad Ag Ghali viene presentato come “Emiro” dell’organizzazione nata nel 2012 per l’applicazione della Sharī’a e per l’instaurazione di uno Stato Islamico; se ammette una carenza di comunicazione per contrastare la propaganda francese, questo video, girato come un programma TV, è il primo passo verso il rilancio del suo movimento, spiega. Nel suo primo intervento Iyad Ag Ghali indica il suo nemico: lo Stato francese. “Ci libereremo dei crociati, la Francia per prima”. Dice anche che è stata emessa una fatwā che obbliga a combattere contro la Francia e i suoi alleati. In un montaggio video Parigi è accusata di colonizzare nuovamente l’area, di intervenire in Mali per saccheggiare le sue ricchezze: oro, rame e uranio.
Ag Ghali poi ritorna sullo schermo. Leggendo visibilmente un testo, rivendica lanci di razzi e attacchi kamikaze contro i soldati del Serval, senza tuttavia approfondire. “Questo è quello che faremo” ha poi detto: “Il nostro obiettivo è quello di stabilire la Sharī’a nella regione”. Il leader di ʾAnṣār ad-Dīn conclude salutando tutti i suoi “fratelli di jihād” in Nigeria, Repubblica Centrafricana, ma anche in Egitto, Pakistan e Afghanistan.