Elaborazione da fonte: Le Monde.fr,
Dopo un blocco di quasi un anno tra i campi rivali, da oggi il Libano ha un nuovo governo di compromesso. Facendo seguito alla comunicazione dell’elenco dei 24 ministri, il nuovo Primo Ministro Tammam Saeb Salam (nella foto), già incaricato nel mese di aprile 2013, ha detto: “Dopo dieci mesi di sforzi, di pazienza (…), è nato un governo per tutelare l’interesse nazionale. È un governo unitario e questa è la formula migliore per aiutare il Libano ad affrontare le sfide”.
Il governo conferisce 8 portafogli al campo di Ḥizb Allāh (di cui due per i membri del Partito), 8 (tra cui l’Interno) alla coalizione Taḥāluf 14 Adhār (Alleanza del 14 marzo) dell’ex Primo Ministro Saad-eddine al-Hariri e 8 a ministri vicini al Presidente cristiano-maronita Michel Sleiman, considerato neutrale, e al leader druso Walid Jumblatt, considerato “centrista”. Questa formula garantisce che nessuno dei gruppi rivali abbia il diritto di veto sulle decisioni del governo.
Il governo, formato in un contesto di violenza intermittente che ha scosso il Paese, riunisce per la prima volta dopo tre anni i due campi rivali: gli Sciiti di Ḥizb Allāh, che combattono i ribelli della Siria a fianco di Baššar al-Asad; e la coalizione guidata dal sunnita Saad Hariri, che sostiene l’opposizione siriana. Venerdì 14, prendendo esempio da suo padre Rafiq Hariri, di cui ha commemorato il nono anniversario dell’assassinio avvenuto lo stesso giorno a Beirut, Saad Hariri aveva sperato che la moderazione prevalesse contro il rischio di contagio del conflitto siriano e a fronte dell’impasse politico che negli ultimi mesi ha privato Libano di un governo.
Hariri ha fatto una grande concessione accettando di partecipare a questo governo con Ḥizb Allāh, un partito da lui accusato di essere dietro l’assassinio di suo padre. Ha anche dovuto ritirare la candidatura del suo preferito al posto-chiave dell’Interno, il generale in pensione Ashraf Rifi, influente ex capo della Polizia libanese e bestia nera del Partito sciita, che ha posto il veto. Infine, la scelta è caduta su Nouhad al-Machnouk, un deputato di Tayyār al-Mustaqbal (Movimento del Futuro) di Hariri, mentre Rifi è stato nominato Ministro della Giustizia. Inoltre, il movimento at-Tayyār al-Waṭanī al-Horr (Libero Movimento Patriottico) di Michel Aoun, alleato cristiano di Ḥizb Allāh, ha conquistato le due posizioni ambite degli Affari Esteri e dell’Energia.
La formazione di questo governo giunge mentre il Libano è stretto in una spirale di violenze e di attentati ad intermittenza collegati al conflitto siriano, che ha esacerbato le divisioni politiche, ma anche le tensioni confessionali tra Sunniti e Sciiti. La maggior parte degli Sciiti, guidati da Ḥizb Allāh, è favorevole al regime di Damasco, guidato dal clan `alawita (branca dello Sciismo) degli Asad, mentre la maggior parte dei Sunniti sostiene i ribelli, per lo più appartenenti alla loro stessa comunità.