Elaborazione da fonte: BBC News, 12 August 2013, 22:29 GMT
Le elezioni presidenziali del Mali sono state vinte da Ibrahim Boubacar Keïta (nella foto), 68 anni, già Primo Ministro tra il 1994 e il 2000, dopo che il suo rivale ha ammesso la sconfitta al secondo turno. L’ex-ministro delle Finanze Soumaïla Cissé ha detto di essersi congratulato con Keïta, augurandogli buona fortuna.
Nessun risultato ufficiale è stato ancora reso noto dopo il ballottaggio di domenica; tuttavia, i resoconti davano Keïta ben in vantaggio.
Al primo turno Cissé aveva raggiunto solo il 19%, contro il 40% di Keïta e la maggior parte degli altri candidati aveva poi dato appoggio al secondo. Ora il nuovo Presidente – conosciuto come IBK – potrà controllare più di 4 miliardi di dollari in aiuti esteri, promessi per ricostruire lo Stato dell’Africa Occidentale.
Dopo il primo turno Cissé si era lamentato di frodi molto diffuse, con più di 400.000 schede elettorali dichiarate viziate. Tuttavia, la Corte Costituzionale del Mali aveva respinto le accuse e Louis Michel, Capo degli osservatori elettorali dell’Unione Europea, aveva lodato il processo elettorale per la sua trasparenza: “Dobbiamo congratularci con i Maliani, perché mi sembra che stiano riacquistando il controllo del loro destino democratico, che in realtà è comunque una tradizione esistente in Mali”. Lunedì sia gli osservatori dell’Unione Europea sia quelli dell’Unione Africana hanno nuovamente elogiato il modo in cui è stato condotto il secondo turno.
Il Mali ha subito un anno di disordini, compreso un colpo di stato militare e un intervento militare guidato dalla Francia per allontanare i ribelli islamisti dal nord. Attualmente è in atto una missione di stabilizzazione delle Nazioni Unite in Mali (Minusma), forte di 12.600 uomini, mentre la Francia comincia a ritirare i suoi 3.000 soldati.