Elaborazione da fonte: Jeune Afrique, 18/06/2013, à 18h:50
Dopo undici giorni di intensi negoziati, di pressioni e indugi, martedì 18 giugno a Ouagadougou il Mali e i combattenti tuareg del Movimento Nazionale per la Liberazione dell’Azawad (MNLA) e dell’Alto Consiglio per l’Unità dell’Azawad (HCUA) hanno firmato un accordo provvisorio. Obiettivo: consentire un ridispiegamento minimo dell’esercito e dell’apparato amministrativo a Kidal, “capitale” dei Tuareg nel nord del Paese, per consentire di organizzare le elezioni presidenziali maliane, il cui primo turno è in programma il 28 luglio.
Nella capitale burkinabé le autorità del Mali erano rappresentate dal Colonnello Moussa Sinko Coulibaly, Ministro dell’Amministrazione Territoriale e del Decentramento, i nazionalisti laici del MNLA da Bilal Ag Acherif, Segretario Generale del Movimento, e il neonato HCUA dall’islamista Algabass Ag Intalla (nella foto), figlio del suo Presidente Intalla Ag Attaher. Come previsto, l’accordo è stato firmato alla presenza di Blaise Compaoré, Presidente del Burkina Faso e mediatore nella crisi maliana.
L’accordo prevede un ritorno dell’esercito del Mali a Kidal e l’acquartieramento dei combattenti tuareg in siti di raggruppamento. Il disarmo dei gruppi tuareg dovrebbe avvenire soltanto una volta firmato un “accordo definitivo e globale di pace” tra il nuovo governo installato dopo le elezioni presidenziali, da un lato, e le comunità e i gruppi armati del Nord, dall’altro. Nel frattempo, in vista delle elezioni, i soldati maliani dovrebbero iniziare “il più presto possibile” una “distribuzione scaglionata” nella regione di Kidal, mentre precursori saranno inviati “immediatamente” nella città stessa.