Libera traduzione da: Jean Aziz per Al-Monitor, December 18, 2013
Consapevolmente – o forse inconsapevolmente, a causa della rapida accelerazione degli eventi – gli oppositori di Ḥizb Allāh non hanno fatto molta luce sulle ultime importanti posizioni espresse dal Segretario Generale Ḥasan Naṣrallāh (nella foto) nella sua intervista sulla libanese OTV del 3 dicembre scorso. Gli ambienti culturali e intellettuali libanesi, tuttavia, si sono preoccupati di due questioni sollevate dalle affermazioni senza precedenti di Naṣrallāh. Un problema è esterno, coinvolgendo Ḥizb Allāh e la visione iraniana degli Stati Uniti, mentre l’altra riguarda la visione dell’organizzazione sciita sul Libano come Nazione e Stato.
Parlando dell’accordo nucleare tra l’Iran e l’Occidente, a Naṣrallāh è stato chiesto se fosse possibile una normalizzazione dei rapporti tra Washington e Tehrān. Ha risposto come riportato per la prima volta in Al-Monitor:
In termini di principio, prima durante l’epoca dell’Imam Khomeini e poi dell’Imam Khāmene’i, il linguaggio della leadership iraniana ha sempre detto: «Il nostro problema con gli Americani è diverso da quello con gli Israeliani. Il problema con gli Israeliani è che rappresentano una violazione di domicilio e un’entità illegale che si è imposta sulla Palestina e il suo popolo. Pertanto, la posizione iraniana, per quanto concerne Israele, è definitiva e non è cambiata un solo istante dalla fondazione della Repubblica Islamica fino ai giorni nostri».
Per quanto concerne gli Stati Uniti, invece, gli Iraniani dicono: «Il giorno che gli Americani riconosceranno i nostri diritti, ci tratteranno con rispetto, negozieranno con noi come pari, riconosceranno al popolo di questa regione i loro diritti, abbandoneranno il loro approccio egemonico, il senso di assistenzialismo, l’arroganza, le guerre e il loro monopolio, noi saremo pronti a negoziare con loro, sia direttamente sia indirettamente».
Sebbene la risposta di Naṣrallāh abbia confermato la retorica di una rivalità tra il suo campo e la politica degli USA nella regione, è anche vero che per la prima volta è caduta la retorica di ostilità assoluta tra le due parti.
Per valutare correttamente questo, gli osservatori dovrebbero richiamare gli slogan di mobilitazione utilizzati dall’organizzazione sciita di Naṣrallāh contro le politiche e i governi occidentali, in particolare contro le politiche USA in Medio Oriente. C’erano coloro che consideravano gli Stati Uniti il Grande Satana. Altri dimostravano, cantando “Morte all’America”. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, occorre considerare le numerose volte che Washington ha accusato Ḥizb Allāh di colpire interessi, cittadini e rappresentanti diplomatici USA in Libano e all’estero, dal 1983 fino ad oggi. È questa la controversa storia tra le due parti, che ha portato Ḥizb Allāh ad essere aggiunto alla lista delle organizzazioni terroristiche degli Stati Uniti e ha guidato gli sforzi di Washington a spingere perché fosse aggiunto alla lista dei terroristi dell’Unione Europea nel luglio 2013.
La seconda questione sollevata dalle parole odierne dell’uomo forte libanese, forse di interesse anche per altri Paesi della regione, è che quando gli è stato chiesto se lui e il suo Partito abbiano in mente un progetto più ampio rispetto a quello libanese, Naṣrallāh si è precipitato a negarlo. Alla domanda se egli riconosca la legittimità del “Libano in quanto Entità” – facendo riferimento alla norma costituzionale per l’accettazione del Libano come Stato all’interno dei suoi confini costituzionalmente delineati – Naṣrallāh ha affermato per la prima volta: Noi sosteniamo la finalità dell’Entità, come annunciato dall’Imam Mūsā aṣ-Ṣadr. Giorno dopo giorno diventa sempre più evidente la veridicità di ogni orientamento politico che riconosca la finalità dell’Entità libanese. Ci possono essere altre ideologie che non sono d’accordo con questo linguaggio, ma vorrei dirvi che Ḥizb Allāh sta con il movimento ʾAmal e con l’Imam Mūsā aṣ-Ṣadr. Vorrei inoltre dichiarare stasera: «Ḥizb Allāh crede nella finalità dell’Entità libanese».
Gli esperti di movimenti islamici e di storia, costituzione e dottrina di Ḥizb Allāh sono consapevoli del carattere storico di questa posizione. L’organizzazione sciita è nata in Libano nel 1982 sotto la bandiera della “Rivoluzione Islamica in Libano”, quando i suoi ideologi hanno rifiutato il riconoscimento del Libano come Nazione e Stato.
In seguito, con la dichiarazione del primo documento ufficiale dell’organizzazione nel 1987, è sembrata chiara la volontà di evitare di affrontare questioni come il riconoscimento di Stato, Nazione, identità e persino cittadinanza libanesi. Coloro che hanno familiarità con lo sviluppo di Ḥizb Allāh sanno che la sua decisione di partecipare alle elezioni parlamentari nel 1992 – e quindi di riconoscere l’esistenza dello Stato chiamato Libano – ha richiesto discussioni religiose all’interno del Partito e con le autorità religiose in Iran. Tali colloqui hanno portato all’approvazione dell’entrata nell’arena politica libanese. Si sono, tuttavia, registrate obiezioni, come evidenziato dalla decisione dell’allora Segretario Generale Ṣubḥī aṭ-Ṭufailī di lasciare l’organizzazione perché in disaccordo con la “libanizzazione” di Ḥizb Allāh.
Così, la questione della posizione intellettuale e ideologica di Ḥizb Allāh ha continuato ad essere sospettata, fino a quando il 6 Febbraio 2006 il Partito ha firmato un memorandum d’intesa con il leader cristiano Gen. Michel Aoun. In quel giorno Ḥizb Allāh ha precisato di non essere più esitante a dichiarare la sua identità libanese e la sua apertura e il pieno impegno per lo Stato e la Nazione.
Un punto, tuttavia, è rimasto da affrontare, con osservatori e intellettuali che sollevano continuamente le seguenti domande: anche se Ḥizb Allāh riconosce questi concetti oggi, vi resterà impegnato in futuro? Ḥizb Allāh dichiara che accetta il Libano come Entità, o Stato, di tutti i suoi cittadini, come previsto dalla Costituzione libanese dal 1990, sapendo che questa dichiarazione è tratta da un documento annunciato da Ṣadr, il primo leader del movimento politico sciita in Libano nel 1974?
La questione è stata nuovamente sollevata quando nel dicembre 2009 Naṣrallāh ha annunciato un nuovo documento politico per Ḥizb Allāh. Il documento, che è stato in gran parte considerato come un colpo di mano nei confronti del primo manifesto del Partito del 1987, è stato giudicato favorire la libanizzazione di idee e principi di Ḥizb Allāh, ma non ha fatto chiaro riferimento alla finalità dell’Entità libanese.
Fonti ben informate all’interno di Ḥizb Allāh hanno spiegato ad Al-Monitor che la frase “Il Libano in quanto Entità” era effettivamente contenuta nella bozza di documento del 2009. Quando si è votato, però, ha ottenuto una maggioranza schiacciante, ma non l’unanimità. Dato che Naṣrallāh desiderava molto l’approvazione unanime, è stata presa la decisione di rinviare ad una data successiva e avere il documento 2009 emesso senza approvazione.
Fin da allora, e soprattutto con lo scoppio del conflitto in Siria e le sue implicazioni, la discussione su questo punto è continuata all’interno del Partito, fino a quando coloro che in precedenza avevano avuto riserve si sono convinti ed è stata fatta una dichiarazione tacita: Ḥizb Allāh crede nel Libano come casa per tutti i suoi cittadini. Per il Partito non c’era stata un’opportunità adeguata di dichiarare questa storica decisione fino all’intervista di Naṣrallāh del 3 dicembre, in cui per la prima volta ha apertamente e ufficialmente risolto la questione. Questo e le dichiarazioni di Naṣrallāh sugli Stati Uniti sono sviluppi significativi per Ḥizb Allāh che tutti devono prendere in considerazione, data la loro importanza per il futuro del Libano e della regione.