Libera traduzione da: TheNewArab, 9 February, 2016
Martedì il movimento islamista Ḥamās (nella foto in alto Khālid Masha’l, Capo del suo Ufficio Politico) ha rivelato di aver raggiunto un accordo con Fataḥ al “dialogo di Dōḥa”, dopo un incontro di due giorni nella capitale del Qatar.
Il portavoce del movimento ha detto che l’accordo ha cercato di agire per l’unità “a beneficio dei Palestinesi”.
Negli ultimi due giorni Dōḥa ha ospitato colloqui privati tra rappresentanti di Fataḥ e Ḥamās per discutere l’attuazione di un accordo di riconciliazione e affrontare gli ostacoli precedenti.
“Entrambe le fazioni hanno condiviso la stessa visione e ora l’accordo comincerà a circolare tra le leadership dei due movimenti per avviare l’attuazione sul campo” si legge in un comunicato stampa rilasciato da Ḥamās nella tarda notte di lunedì.
Il movimento ha detto che in una “atmosfera fraterna e positiva” i negoziatori hanno individuato i passaggi per lavorare verso un accordo di riconciliazione e che verrà presto concordato un calendario.
Secondo fonti palestinesi, l’incontro di Dōḥa ha discusso la formazione di un governo di unità nazionale e l’attuazione dell’accordo del Cairo del 2012.
Ha anche discusso la sorte del personale di sicurezza a Gaza che fu assunto da Ḥamās dopo la separazione del 2007, perché molti temono che la riconciliazione potrebbe voler dire che Fataḥ ripristini nell’Autorità Palestinese agenti di sicurezza che erano stati assorbiti nei ranghi di Ḥamās.
Verrà anche fissata una data per le elezioni presidenziali e legislative palestinesi dopo la formazione del governo.
A The New Arab è stato detto che gli sforzi per garantire l’incontro con Ḥamās sono stati guidati da leader di Fataḥ vicini al loro esponente imprigionato Marwān al-Barġūthī, senza previo coordinamento con Maḥmud ‘Abbās (nella foto a sinistra), il Presidente di Fataḥ e dell’Autorità Palestinese.
Ma altre fonti hanno aggiunto che ‘Abbās ha appoggiato gli sforzi degli operatori di pace, chiedendo loro di coordinare i colloqui con ʿAzzām al-Aḥmad, un importante membro di Fataḥ nonché parlamentare in rappresentanza di Jenin.
Esponenti di Ḥamās che hanno voluto mantenere l’anonimato hanno dichiarato a The New Arab che il movimento è rimasto cauto, dato il fallimento di accordi analoghi in passato. Tali accordi di riconciliazione erano caduti e avevano anche compromesso il lavoro del “governo di accordo nazionale”.
Un altro pomo della discordia è il coordinamento della sicurezza tra Fataḥ e le forze israeliane di occupazione contro la protesta e le attività armate in Cisgiordania.
La rapidità di questo accordo – giunto in soli due giorni di colloqui, dopo nove anni di animosità spesso violenta – sorprenderà probabilmente gli analisti e ugualmente gli attivisti.
Le tensioni tra le due parti si sono accentuate dal 2007, quando esponenti allineati con Fataḥ tentarono di scalzare dal potere il movimento eletto di Ḥamās. Come conseguenza degli scontri intestini che seguirono, Fataḥ è stato effettivamente estromesso dalla Striscia di Gaza, mentre Ḥamās è stato praticamente fermato in Cisgiordania.