Elaborazione da fonte: WorldTribune.com, Thursday, October 17th, 2013
Ḥamās, costretta a trovare un nuovo quartier generale, avrebbe cercato la riconciliazione con la Siria. Fonti interne hanno detto che l’Ufficio Politico sta aprendo un dialogo con Iran e Siria, dopo quasi due anni di rapporti sospesi. Le fonti hanno anche detto che l’Ufficio è pronto a rispondere alla richiesta principale di Damasco e Tehrān, cioè che Ḥamās recida i legami con la rivolta sunnita contro il Presidente siriano Baššar al-Asad. “La maggior parte del Consiglio sembra essere d’accordo con questa posizione” ha detto una fonte.
Il 14 ottobre scorso Ḥamās ha ritirato il suo sostegno di lunga durata alla rivolta sunnita in Siria. In una dichiarazione senza precedenti, Mūsā Muḥammad Abū Marzūq (nella foto), Vice Presidente dell’Ufficio Politico, ha detto che Ḥamās ha sbagliato ad opporsi al regime di Asad quando nel 2011 è scoppiata la rivolta sunnita.
In un’intervista alla televisione pan-arabista libanese al-Mayādīn (Le Piazze), Abū Marzūq, residente in Egitto, ha attribuito il sostegno di Ḥamās ai ribelli al Presidente dell’Ufficio Politico Khālid Masha’l. Abū Marzūq ha insinuato che Masha’l, espulso da Damasco alla fine del 2011, abbia mostrato scarsa capacità di giudizio e ha detto che Ḥamās non ha stabilito legami formali con le milizie ribelli.
Le fonti hanno detto che l’intervista di Abū Marzūq potrebbe segnare uno spartiacque negli sforzi di Ḥamās per riconciliarsi con l’Iran e la Siria e che l’intervista su al-Mayādīn, considerata legata al regime di Asad, è stata trasmessa dopo mesi di discreti negoziati con Tehrān.
“La richiesta principale di Iran e Siria è stata che Ḥamās pronunciasse delle vere e proprie scuse per il sostegno ai ribelli” ha detto la fonte. “Queste scuse probabilmente sbloccheranno l’aiuto iraniano per Ḥamās“. Le fonti hanno detto che Tehrān ha cominciato ad aumentare gli aiuti ad Ḥamās negli ultimi due mesi, mentre fino a luglio l’Iran aveva inviato la maggior parte dei fondi destinati ai Palestinesi alla sua longa manus, al-Jihād al-Islāmī, con il più grande arsenale di missili a lungo raggio nella Striscia di Gaza.
Da parte sua, Masha’l era apparso allontanarsi dal ribelli siriani. In una conferenza di ottobre a Beirut, preparando la sua prima visita a Tehrān dal 2011, Masha’l si è detto contrario a rivolte sanguinose contro le dittature arabe. I ribelli siriani hanno detto Masha’l stava segnalando la fine del sostegno di Ḥamās alla guerra contro Asad.
I Palestinesi hanno svolto un ruolo importante nella rivolta sunnita, in particolare nei campi profughi della Siria centrale. Il 15 ottobre scorso il Primo Ministro palestinese di Ḥamās Ismā’īl Haniyeh ha invitato i Palestinesi in Siria a trasferirsi nella Striscia di Gaza. Haniyeh si riferiva alla morte di Palestinesi che sono fuggiti dalla Siria verso la Libia. “Diciamo ai profughi palestinesi in Siria: non mettere in pericolo la vostra vita e quelle dei vostri figli” ha detto. “Noi siamo vostri fratelli e la vostra famiglia. Nonostante il blocco, c’è posto per voi nella Striscia di Gaza. Se siete in cerca di riparo, la Striscia di Gaza vi fornirà rifugio”.
