Yemen – al-Qāʿida nella Penisola Arabica riemerge tra le turbolenze politiche

di Tim Lister e Paul Cruickshank

Libera traduzione da: CNN, October 16, 2014, 15:33 GMT (23:33 HKT)

Immagine tratta da Springtime of Nations, February 17, 2014

…il 21 settembre scorso il sempre infiammabile panorama politico dello Yemen è esploso quando i ribelli Ḥūthi si sono impadroniti di edifici governativi e dell’aeroporto nella capitale Ṣan‘ā’. Gli Ḥūthi sono Musulmani sciiti, che le stime valutano il 30% della popolazione (vedi immagine sopra), ma che si sono a lungo sentiti emarginati dalla maggioranza sunnita. Ora chiedono una maggiore influenza politica.

La divisione tra Sunniti e Sciiti

Questo rappresenta una provocazione per i Sunniti radicali, compresi i sostenitori o i membri dell’AQAP (al-Qāʿida nella Penisola Arabica, n.d.T.), che considerano gli Ḥūthi come apostati da allontanare dalle terre musulmane o da uccidere. Sostengono anche che l’Iran stia finanziando la ribellione ḥūthi, nel tentativo di controllare la costa yemenita del Mar Rosso, su una delle rotte marittime più trafficate al mondo. La conquista di lunedì scorso da parte delle milizie ḥūthi di gran parte della città costiera di Ḥudaida – il secondo più grande porto dello Yemen – può solo aumentare questa paura.

Anche Hādī (‘Abd Rabbuh Manṣūr Hādī, Presidente dello Yemen, n.d.T.) ha asserito che gli Ḥūthi vengano addestrati e consigliati da Ḥizb Allāh, la milizia sciita libanese. L’Arabia Saudita, che fornisce energia e sostegno finanziario allo Yemen e condivide un lungo confine con questo, osserva con crescente apprensione.

Lunedì Hādī ha nominato nuovo primo ministro Khaled Bahah, che è attualmente l’inviato dello Yemen presso le Nazioni Unite. Alcuni leader ḥūthi hanno parlato positivamente della nomina di Bahah, ma a meno che le milizie ḥūthi non siano contenute, lo Yemen potrebbe diventare rapidamente un altro teatro dello scontro Sunniti / Sciiti che affligge gran parte del Medio Oriente.

La strumentalizzazione del conflitto

L’AQAP sta facendo quanto possibile per alimentare una guerra settaria. La scorsa settimana a Ṣan‘ā’ ha compiuto un devastante attentato suicida contro un raduno ḥūthi, che ha ucciso quasi 50 persone. Ha inoltre diffuso un video che mostra i suoi combattenti mentre asseritamente rimuovono da un autobus 14 uomini ḥūthi e li giustiziano. Allo stesso tempo, l’AQAP ha intensificato gli attacchi contro l’esercito e la polizia; la settimana scorsa un attentato suicida a un posto di blocco militare nella remota provincia di Ḥaḍramaut ha ucciso 20 soldati.

Nelle ultime settimane il gruppo ha rilasciato una serie di appelli ai Sunniti dello Yemen per sostenere la sua campagna contro gli Ḥūthi, presentandosi come l’unico gruppo in grado di prevenire quello che afferma essere un complotto dell’Iran per rilevare il Paese. I suoi video e le sue dichiarazioni si riferiscono all'”Esercito yemenita trasformato in ḥūthi”.

“Non lasciare un posto di blocco (degli Ḥūthi) che non sia colpito, né una sede che non sia bombardata, né un convoglio militare che non sia fatto esplodere” ha detto Nāṣir bin ‘Alī al-Ansi, uno dei leader dell’ AQAP, in un video diffuso il 30 settembre, secondo la traduzione del SITE Intelligence Group.

Nelle ultime settimane gli integralisti sunniti dello Yemen hanno inscenato manifestazioni anti-Ḥūthi. E persino alcuni nel governo vedrebbero ora l’AQAP come utile contrappeso agli Ḥūthi. Lo scenario peggiore: una ripetizione del 2011, quando turbolente proteste nella capitale e lotte intestine tra varie unità dell’esercito consentirono all’AQAP di prendere il controllo di diverse città nel sud dello Yemen – città che hanno tenuto per mesi. Ora c’è il fattore aggiuntivo destabilizzante di un crescente movimento secessionista nel sud (nella foto sotto, separatisti del sud con la loro bandiera, Springtime of Nations, February 17, 2014, n.d.T.).

Ancora una volta lo Yemen sembra prossimo a diventare uno Stato in fallimento; il tipo di posto in cui al al-Qāʿida si sviluppa rapidamente.

Le defezioni dell’AQAP

La principale minaccia per l’AQAP potrebbe presentarsi dal di dentro, visto che alcuni jihādisti scelgono l’opzione ancora più radicale dell’ISIS. Ora c’è un gruppo chiamato I Sostenitori dello Stato Islamico nella Penisola Arabica, che ha promesso attacchi contro gli Ḥūthi. Secondo Flashpoint Partners Intelligence, che monitora le comunicazioni jihādiste, Ma’mun Hatem, un ex comandante dell’AQAP, ha già giurato fedeltà al Capo dell’ISIS Abū Bakr al-Baġdādī.

Supponendo che l’AQAP possa evitare defezioni, la sua capacità di pianificare attacchi terroristici al di là del Medio Oriente rimane di gran lunga superiore a quella dell’ISIS. Funzionari USA dicono che l’AQAP pone ancora la minaccia più attiva alla loro Patria e temono che stia cominciando a condividere il proprio know-how sulla fabbricazione di bombe con i jihādisti in Siria, in particolare all’interno di Jabhat an-Nuṣrah, un affiliato ad al-Qāʿida.

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