Islamic World Analyzes propone la traduzione in Italiano di questo articolo pubblicato in Inglese su “Strategic Culture Foundation” e segnalato dal caro amico Prof. Bischara Ali Egal, Psichiatra e Psicologo dell’Università di Ottawa. Il tema non è usuale rispetto a quelli trattati in questi spazi dedicati al mondo islamico in tutte le sue espressioni. E tuttavia le osservazioni sollevate in questo scritto riguardano il futuro di tutti e, dal nostro punto di vista, soprattutto le popolazioni che con le super-potenze vorrebbero instaurare rapporti che non le considerino, come ancora nel presente e nel recente passato, quale puro fattore produttivo e come agnelli sacrificali funzionali ad una logica di bruto confronto economico-bellico. E ora anche mediatico! “L’arte suprema della guerra è sottomettere il nemico senza combattere”, conclude Cynthia Chung citando Sun Tzu. Saggezza che viene da lontano, da 2.500 anni fa, che dal passato ci proietta in una nuova dimensione ancora in costruzione. E che forse qualche ostinata super-potenza oggi in declino ha difficoltà a comprendere…
Le foto sono una scelta di Islamic World Analyzes.
L’arte della guerra nel XXI secolo
di Cynthia Chung*
L’Arte della Guerra di Sun Tzu è uno dei libri più influenti sulla strategia militare e la filosofia. Questo non è limitato ai soli Asiatici, ma sia Europei che Americani hanno tentato di studiare L’Arte della Guerra, sperando che la sua saggezza fosse loro rivelata.
Tuttavia, è chiaro come l’alleanza militare intergovernativa occidentale, nota come NATO, abbia scelto di comportarsi da quando è stata fondata nel 1949, e che la comprensione occidentale della strategia militare a lungo termine abbia lasciato molto a desiderare.
La più grande follia che continua a perseguire è pensare che sia attraverso la forza ostinata e l’intimidazione che ci si fa strada. Vero è che si può avere successo in una certa misura usando principalmente la forza, si può ottenere l’assassinio di una figura chiave, si può convincere le persone che il loro alleato è il loro nemico e si può ottenere quel cambio di regime che si sperava, ma questi si sono tutti dimostrati orientamenti temporanei in una prospettiva di lungo termine. Una ragione è che alla fine la verità viene quasi sempre fuori.
Bisogna ammettere che usare sempre questa forza ostinata è una strategia molto faticosa. Nonostante tutta la forza costantemente applicata al soggetto che si desidera piegare, questa non agisce mai del tutto come disposto, almeno non per molto tempo.
Nonostante questa strategia sia la più inefficiente e ad alta intensità energetica, ciò non ha impedito agli imperialisti di usarla ripetutamente. Il mondo è stato soggetto senza sosta a tale strategia dall’annuncio di Churchill della Cortina di Ferro nel 1946. Cioè, il mondo è stato oggetto di una guerra fredda in corso da 74 anni.
Tuttavia, questa guerra apparentemente senza fine è stata un completo fallimento.
Nonostante tutti gli sforzi per impedirlo, Russia, Cina e India sono molto più forti di quanto non fossero nel 1946 e sono diventati veri e propri leader nel mondo. La popolazione mondiale nel 1946 era di circa 2,5 miliardi di persone. Senza dubbio si pensava che se la guerra fosse continuata come durante la Seconda Guerra Mondiale (che ha causato circa 85 milioni di morti), con qualche altro round sulla scia di quei numeri le “terre assoggettate” sarebbero state abbattute e rese obbedienti ai loro padroni. Invece abbiamo visto aumentare la popolazione mondiale a 7,8 miliardi di persone, con la maggior parte di questa crescita nelle cosiddette “terre assoggettate”.
Nonostante tutto il caos e la distruzione, la forza ha chiaramente dimostrato di non essere lo strumento più potente per indebolire il “nemico”.
Quindi cosa non è andato in una strategia militare per cui sembrava impossibile perdere?
Devi conoscere te stesso prima di poter conoscere il “nemico”
Se conosci il nemico e conosci te stesso, non devi temere il risultato di cento battaglie. Se conosci te stesso ma non il nemico, per ogni vittoria ottenuta subirai anche una sconfitta. Se non conosci né il nemico né te stesso, soccomberai in ogni battaglia.
– Sun Tzu
Nonostante la ridicola quantità di denaro versata all’uomo-bestia, altrimenti noto come “complesso militare-industriale”, l’Occidente si ritrova sempre più debole contro il suo suddetto “nemico”.
Quindi cosa stanno facendo male i “bravi ragazzi”?
Ironia della sorte, mentre l’Occidente, quando alla fine ha vinto questa guerra, ha ossessivamente fantasticato su tutte le cose che amano fare in Russia e Cina, queste hanno deciso di concentrarsi effettivamente sulla cooperazione e sul miglioramento dei loro stati nazionali.
In altre parole, è perché la Russia e la Cina NON SONO state concentrate sulla guerra come priorità assoluta che i loro Paesi sono stati in grado di prosperare e prosperano.
Ecco un esempio.
Molti in Occidente non hanno niente a che fare con lo spazio, cioè l’universo in cui viviamo, essendo la priorità più bassa nella loro lista, e intendo la più bassa. C’è più eccitazione e copertura mediatica su un ragazzo che ha infranto il Guinness dei primati per quanti hot dog ha mangiato che non sugli astronauti che vanno nello spazio.
Mentre gli Stati Uniti si sono concentrati sull’abbattimento del programma spaziale, Russia, Cina e India hanno fatto esattamente il contrario. Se si pensa che gli Stati Uniti abbiano ancora il miglior programma spaziale e saranno sempre i migliori, si potrebbe non essere consapevoli del fatto che gli astronauti americani devono usare i razzi Soyuz (russi) per andare nello spazio, perché gli Americani hanno chiuso il loro programma shuttle nel 2011.
Mentre il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e nazioni europee come la Gran Bretagna continuano ad alzare un pericoloso livello di aggressione contro la Russia, gli astronauti americani ed europei devono volare in Russia per poter viaggiare sui razzi russi Soyuz e raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale.
Quanto questo è rozzo e scortese?
Mentre allo stesso tempo non c’è quasi mai nulla di piacevole detto sulla Russia dai politici e dalla stampa occidentali, questi stessi Paesi danno per scontato ciò che la Russia sta facendo nel sostenere i loro programmi spaziali. Per mostrare la grazia dei Russi in tutto questo, Soyuz significa “unione” e evidentemente i Russi vedono questo come un’unione non solo per i Russi ma un’unione internazionale.
Inoltre, gli Stati Uniti hanno vietato qualsiasi forma di cooperazione tra astronauti americani e cinesi e, di conseguenza, vietato alla Cina di usare la Stazione Spaziale Internazionale, che, per ironia della sorte, sarà chiusa entro il 2024. È stato sotto la presidenza di Barack Obama che questo divieto è stato realizzato nel 2011. I Cinesi stanno programmando la costruzione di una stazione spaziale prima che la SSI divenga obsoleta. E penso si possa dire che saranno disponibili all’imbarco di astronauti americani a bordo della loro stazione spaziale, alla luce del fatto che hanno già mantenuto aperto un invito agli Stati Uniti ad aderire all’AIIB [Banca Asiatica d’Investimento per le Infrastrutture, N.d.T.] e alla Belt and Road Initiative.
Come conseguenza di tutti i risultati che la Russia e la Cina stanno avendo con i loro programmi spaziali, un’ondata di ottimismo per il futuro è dilagata nella loro popolazione. Basta chiedere a chiunque viva in questi Paesi cosa pensino dei loro cosmonauti e taikonauti [gli austronauti di un programma spaziale cinese, N.d.T.] e tutti diranno lo stesso, che sono eroi e un simbolo di speranza. Quando è stata l’ultima volta che in Occidente abbiamo provato sincero ottimismo e speranza?
Questo è un esempio molto indicativo di come le priorità dell’Occidente siano apparse sempre più insignificanti sulla scena mondiale. [L’Occidente, N.d.T.] si è considerato come il numero uno per così tanto tempo che non riesce davvero a concepire che questo possa mai cambiare, nonostante sia macroscopico. Il mondo sta andando avanti, non importa quanto ci si batta il petto e si pesti i piedi, e più è lungo il capriccio più tempo si perde e più indietro ci si ritrova.
Sempre più il giudizio del successo sulla scena mondiale del XXI secolo non è determinato dalle dimensioni del proprio esercito, ma piuttosto dalla crescita dei programmi dell’industria e della scienza.
La guerra nel 21° secolo
Perché ottenere cento vittorie in cento battaglie non è l’apice dell’abilità. Sottomettere il nemico senza combattere è l’apice dell’abilità.
– Sun Tzu
Ci sono molte forme diverse di guerra, ma in particolare c’è una guerra di aggressione contro difesa esistente nel mondo fisico e la guerra esistente nel mondo mentale delle idee.
La maggior parte dei tiranni, dai tempi antichi ai giorni nostri, ha sempre avuto dietro (che ne fosse consapevole o meno) una rete di persone potenti che hanno aperto una strada per piazzarli sul trono, per così dire. Ad esempio, ora sappiamo che c’era un supporto molto diretto a Hitler, proveniente, tra le altre istituzioni molto influenti, dalla Banca d’Inghilterra. Cioè, Hitler non è salito al potere “naturalmente” o per suo puro merito.
La disperazione di quell’ambiente economico in Germania fu prevedibilmente formulata come conseguenza diretta del Trattato di Versailles, che era essenzialmente una condanna a morte per il popolo tedesco. E Hitler, che aveva iniziato a farsi un piccolo nome per se stesso, fu selezionato e approvato come il “volto” di ciò che era già stato deciso sarebbe stato il destino della Germania.
Le guerre sono quasi sempre il risultato del finanziamento e dell’organizzazione di gruppi potenti con interessi geopolitici spesso imperiali, che creano un ambiente di disinformazione e disperazione tra le persone attraverso la guerra economica e militare assieme alle “rivoluzioni colorate”.
Tuttavia, dalla creazione di bombe nucleari, la guerra geopolitica è cambiata per sempre.
Sebbene oggi usiamo ancora molte delle stesse vecchie strategie, la guerra è sempre più localizzata sul piano delle idee e, assieme a questo, è sempre crescente l’attenzione sulla manipolazione delle informazioni e sull’opinione della gente comune su chi è buono e chi è cattivo.
La guerra che deve essere combattuta contro l’attuale tirannia è quindi sempre più una guerra mentale. Nel caso della gente comune, tutti insieme detengono più potere di quanto si rendano conto. La vera crisi del pensiero occidentale di oggi è che la gente ha dimenticato come pensare. La durata dell’attenzione è diminuita drasticamente assieme a un vocabolario funzionale. Le persone stanno diventando sempre più dominate da messaggi basati sull’immagine piuttosto che su contenuti che richiedono più di 10 minuti di attenzione. Gli articoli della stampa diventano sempre più brevi perché le persone apparentemente non possono essere disturbate da troppe letture. Assieme al grave declino della lettura in sostituzione di un veloce intrattenimento (più efficace di qualsiasi libro che brucia nella storia), le persone non si preoccupano più di lavorare per un punto di vista globale. Le informazioni diventano una fastidiosa serie continua di campagne pubblicitarie, ognuna delle quali urla più forte e più frequentemente dell’altra.
Le soluzioni ai nostri problemi come l’imminente collasso economico (nel caso in cui non abbiate notato che stiamo facendo tutto come prima del 2008), hanno le loro soluzioni in ciò che Russia e Cina stanno presentando. L’avvio di una guerra è stato quasi sempre presentato come una falsa “necessità”, che risponde al “bilanciamento” geopolitico dominante (che sostanzialmente ha lo scopo di servire l’attuale sistema imperiale) e alla credenza errata nel gioco a somma zero.
Tuttavia, l’idea che gli esseri umani vivano in un gioco a somma zero, destinati a combattere per sempre per un rientro di risorse in diminuzione, è stata smentita più volte nella storia moderna attraverso l’applicazione di principi di economia politica nazionale di successo. Esempi notevoli che includono il dirigismo di Colbert del XVII secolo in Francia (successivamente ripreso durante la presidenza di Charles De Gaulle), il sistema americano hamiltoniano come esemplificato dai Greenbacks di Abraham Lincoln, il New Deal di FDR [Frank Delano Roosevelt, N.d.T.] e il programma spaziale di JFK, nonché la sua espressione più recente, la Belt and Road Initiative cinese.
Questo sistema comprende che il denaro veloce è parassitario e agisce in diretta opposizione agli investimenti a lungo termine richiesti per progetti che rivoluzioneranno l’infrastruttura di una nazione, compresi i programmi scientifici.
Il debito per tali progetti a lungo termine non è qualitativamente uguale al debito che oggi vediamo accumulare e quel debito da investimenti per il futuro produrrà sempre un rendimento superiore al costo nel tempo. Questo è il motivo per cui il debito da investimenti a lungo termine per progetti infrastrutturali e scientifici, come l’esplorazione dello spazio, sarà sempre sostenibile con un enorme ritorno quantitativo e qualitativo. Mentre il gioco d’azzardo del denaro veloce porterà molto prevedibilmente a un crollo, come chiaramente indicato dalla crisi finanziaria del 2008 che follemente deve ancora essere affrontata con una seria riforma bancaria.
Il campo di battaglia principale è quello su cui si sta combattendo sul piano delle idee e che ha proposto che il “nuovo sistema” sostituirà l’attuale crollo in cui ci troviamo attualmente. Da un lato, il dominio egemonico di un governo mondiale che pensa di poter usare la forza e l’oppressione per governare; e dall’altro, un sistema multipolare di Stati nazionali cooperanti impegnati nel progresso, che offrirà un reale ritorno qualitativo per il futuro.
Il 75° anniversario dell’Elba Day è stato celebrato il 25 aprile, è il giorno in cui i soldati americani e russi si sono incontrati per la prima volta durante la Seconda Guerra Mondiale. La loro stretta di mano sul fiume Elba è stato il simbolo della fine della guerra contro il fascismo e si formò un forte cameratismo tra questi uomini che si unirono come difensori della libertà.
Quindi chi è il “nemico”?
Il nemico è il nostro io minore.
Le nostre paure, i desideri e le ossessioni più elementari. La voce che sussurra nelle nostre orecchie di non credere in qualcosa di genuino o onesto, che il mondo in cui viviamo alla fine si distruggerà e quindi si tratta di cercare il numero uno. Che il nostro destino è un giocattolo di poteri superiori.
Questa è la voce di un prigioniero della caverna di Platone, con il collo incatenato e che guardava solo le ombre su un muro. Questa non è la realtà. Questa è la voce di qualcuno che è stato reso schiavo per la maggior parte della sua vita. La voce di qualcuno che è diventato così impotente da accettare totalmente qualsiasi brutta condizione gli sia imposta e, se necessario, lavorerà persino per difenderla.
C’è una via d’uscita da tutto questo, ma si dovrà diventare ottimisti per vedere la soluzione.
Il Presidente Putin ha usato l’Arte della Guerra con grande abilità e ha dimostrato che non solo conosce se stesso, ma conosce il suddetto “nemico”. Che non è con la forza che si vincerà questa estenuante guerra, ma con la capacità di prevedere le azioni degli avversari e aggirarli con qualcosa di … positivo.
E quindi, il Presidente Putin comprende la lezione più importante di tutte in questa filosofia, che l’Arte della Guerra è in realtà l’Arte della Pace:
L’arte suprema della guerra è sottomettere il nemico senza combattere.
– Sun Tzu
* Cynthia Chung è docente, scrittrice e co-fondatrice ed editrice della Rising Tide Foundation (Montreal, Canada).